Come già scritto e affermato a più riprese, in tempi non sospetti, il 2014 era atteso come banco di prova considerata l’entrata in vigore della riforma fiscale approvata a dicembre 2013.
Una totale assenza di programmazione e controllo da parte del Governo ha portato al risultato tristemente previsto dalla nostra organizzazione: maggiore confusione ed un’eccessiva burocratizzazione che pongono in seria difficoltà tutte le parti, contribuenti, operatori economici ed uffici preposti individuati dalla normativa. Gli effetti, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti, considerate le manifestazioni e le tensioni registrate nei giorni recenti relativamente agli adempimenti legati al circuito Smac.
Pur ribadendo la necessità di una reale emersione dei redditi relativi a tutte le categorie di contribuenti, al fine di raggiungere una vera equità fiscale, riteniamo che, per ovviare a tutto ciò, sarebbe stato sufficiente avviare sin dal 2013 un confronto aperto, ponendo in campo un ragionamento basato sull’effettiva valutazione delle problematiche riscontrate da tutte le parti chiamate in causa.
Quale organizzazione sindacale, siamo estremamente preoccupati rispetto al clima di divisione che si respira in questi ultimi giorni, e vorremmo lanciare un appello all’unità affinché, considerata la condizione di seria difficoltà in cui versa il Paese, si prediliga il confronto allo scontro, condividendo obiettivi comuni, per il bene dell’intera collettività.
Una totale assenza di programmazione e controllo da parte del Governo ha portato al risultato tristemente previsto dalla nostra organizzazione: maggiore confusione ed un’eccessiva burocratizzazione che pongono in seria difficoltà tutte le parti, contribuenti, operatori economici ed uffici preposti individuati dalla normativa. Gli effetti, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti, considerate le manifestazioni e le tensioni registrate nei giorni recenti relativamente agli adempimenti legati al circuito Smac.
Pur ribadendo la necessità di una reale emersione dei redditi relativi a tutte le categorie di contribuenti, al fine di raggiungere una vera equità fiscale, riteniamo che, per ovviare a tutto ciò, sarebbe stato sufficiente avviare sin dal 2013 un confronto aperto, ponendo in campo un ragionamento basato sull’effettiva valutazione delle problematiche riscontrate da tutte le parti chiamate in causa.
Quale organizzazione sindacale, siamo estremamente preoccupati rispetto al clima di divisione che si respira in questi ultimi giorni, e vorremmo lanciare un appello all’unità affinché, considerata la condizione di seria difficoltà in cui versa il Paese, si prediliga il confronto allo scontro, condividendo obiettivi comuni, per il bene dell’intera collettività.
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