Nell’articolo del quotidiano economico si sottolinea che questa nuova circolare fa chiarezza sulla zona d’ombra su cui faceva leva l’indagine Re Nero della magistratura di Forlì su un giro di antiriciclaggio e di esportazione di capitali che sarebbero stati fatti affluire dalla Banca di Credito e di Risparmio di Romagna alla Cassa di Risparmio di San Marino, attraverso l’intermediazione del Monte dei Paschi di Siena e la filiale di Banca d’Italia di Forlì.
I trasferimenti in questione, si è scoperto, avvenivano con codice errato: il 267, che l’Archivio Unico Informatico definisce di “altri operatori, mentre per San Marino si deve usare il 729, codice che si utilizza per banche non appartenenti all’unione europea.
Dopo questa circolare nessuna banca potrà correre rischi, e l’obbligo di segnalazione diventerà tassativo.
Intanto la Repubblica ha chiesto di poter approfondire la questione in una commissione mista.
Per la Segreteria alle Finanze, infatti, la circolare conferma come le procedure adottate dalle banche sammarinesi siano consolidate rispetto ai passi della magistratura italiana.
“Ai fini dell’antiriciclaggio- ha puntualizzato il segretario Stefano Macina- dal 1° gennaio 2009 andrà fatta una catalogazione dei nostri istituti come banche extraeuropee. Questo non andrà a incidere sull’operatività, ma è chiaro che va risolta la questione alla radice. San Marino opera in area europea e in questo senso chiede il riconoscimento del proprio sistema operativo al suo interno”.
I trasferimenti in questione, si è scoperto, avvenivano con codice errato: il 267, che l’Archivio Unico Informatico definisce di “altri operatori, mentre per San Marino si deve usare il 729, codice che si utilizza per banche non appartenenti all’unione europea.
Dopo questa circolare nessuna banca potrà correre rischi, e l’obbligo di segnalazione diventerà tassativo.
Intanto la Repubblica ha chiesto di poter approfondire la questione in una commissione mista.
Per la Segreteria alle Finanze, infatti, la circolare conferma come le procedure adottate dalle banche sammarinesi siano consolidate rispetto ai passi della magistratura italiana.
“Ai fini dell’antiriciclaggio- ha puntualizzato il segretario Stefano Macina- dal 1° gennaio 2009 andrà fatta una catalogazione dei nostri istituti come banche extraeuropee. Questo non andrà a incidere sull’operatività, ma è chiaro che va risolta la questione alla radice. San Marino opera in area europea e in questo senso chiede il riconoscimento del proprio sistema operativo al suo interno”.
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