La Sopaf, la società di investimenti della famiglia Magnoni, che si trova in concordato preventivo liquidatorio, si appresta a riunire i soci per l'approvazione del bilancio 2013, nel quale verrà fissata una ulteriore perdita di 17 milioni e mezzo di euro e svalutato il credito di 3 milioni di euro verso la Cassa di Risparmio di San Marino. Mentre Giorgio e Luca Magnoni si presenteranno di fronte al tribunale di Milano, l'8 gennaio prossimo, per il giudizio immediato, l'assemblea dei soci Sopaf si dovrà approvare il bilancio intermedio di liquidazione e la risoluzione anticipata dell'incarico di revisione contabile a Ernst & Young. Si annuncia una perdita netta di 17,5 milioni di euro, per il 2013, che si aggiunge agli oltre 31 milioni di disavanzo del 2012. Tra le voci del bilancio spicca la svalutazione per 3 milioni e 215 mila euro del credito verso la Cassa di risparmio della Repubblica di San Marino. Un braccio di ferro ancora aperto, dopo la lettera di Carisp del febbraio dello scroso anno, in cui si contestava il credito. Sopaf però ritiene di averne diritto ed ha diffidato la Cassa di Risparmio annunciando l'intenzione di procedere al recupero del credito.
La Ernst & Young, nella nota al bilancio 2013, aveva riservato una nota critica a quel famigerato contratto di consulenza per 15 milioni di euro, finito all'attenzione dei magistrati milanesi e della Repubblica di San Marino.
La Ernst & Young, nella nota al bilancio 2013, aveva riservato una nota critica a quel famigerato contratto di consulenza per 15 milioni di euro, finito all'attenzione dei magistrati milanesi e della Repubblica di San Marino.
Riproduzione riservata ©