E’ l’esame più importante per San Marino che torna di fronte al Moneyval –l’organismo internazionale che valuta le misure anti-riciclaggio – dopo il rinvio deciso nello scorso mese di dicembre. Nel frattempo San Marino ha approvato una serie di leggi per la trasparenza: quella sulle intercettazioni, le nuove norme sull’anonimato societario e le rogatorie internazionali. La legge antiriciclaggio del 2008 ha cominciato a produrre i suoi effetti e l’agenzia di informazione finanziaria è stata separata e resa autonoma da banca centrale. Sono stati sottoscritti accordi contro le doppie imposizioni e sullo scambio di informazioni sul modello dell’art 26 Ocse e in Tribunale sono stati aperti fascicoli per il reato di riciclaggio. San Marino dunque torna a Strasburgo a perorare la propria causa con un dossier corposo ma la decisione dell’organismo di promuovere o meno la Repubblica dipende anche da questioni prettamente politiche. Avrà certamente un peso l’orientamento della rappresentanza italiana. La delegazione sammarinese che interverrà all’assemblea plenaria che si concluderà il 24 settembre è composta da funzionari dei dipartimenti esteri e finanze e dal Commissario della Legge Rita Vannucci.
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