Più controlli per accertare i redditi reali dei lavoratori autonomi. Evasione fiscale ancora diffusa e generalizzata per la CSU, che parte dai dati per segnalare un fenomeno che resta allarmante: “Troppi datori di lavori ancora dichiarano meno dei propri addetti”: sotto la soglia dei 25mila euro, ben inferiore allo stipendio medio di un dipendente. Intollerabile per la CSU, alla luce della riforma fiscale e dei suoi intenti,vale a dire, garantire equità fiscale e giustizia sociale. Riforma che ha ampliato la gamma di strumenti di accertamento, dalla Smac alla possibilità di verifica sulla compatibilità tra stili di vita e redditi dichiarati, ma per una azione efficace e capillare – suggerisce la CSU – è necessario potenziare tutti gli organi ispettivi e di controllo, a partire dall'Ufficio Tributario: il Personale – al quale va garantita formazione -; gli strumenti tecnologici, anche nella prospettiva dell'introduzione della nuova imposta generale sui consumi.
Torna infine sul ruolo della SMAC, da potenziare, dando soluzione al problema della tracciabilità degli acquisti fatti da turisti e visitatori privi di card, dai quali deriva comunque una fetta importante di introiti.
Torna infine sul ruolo della SMAC, da potenziare, dando soluzione al problema della tracciabilità degli acquisti fatti da turisti e visitatori privi di card, dai quali deriva comunque una fetta importante di introiti.
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