Il futuro è nella ricerca. Ne è convinto il Segretario di Stato all’industria, Tito Masi, che ha voluto mettere a confronto governo, industria e università per fare il punto della situazione e ribadire che lo sviluppo economico è legato allo sviluppo della ricerca.
Masi sottolinea il ritardo con cui San Marino ha affrontato il percorso industriale e ricorda che 50 anni fa c’erano solo agricoltura ed emigrazione. Dopo l’Arengo del 1906, la classe politica di allora si era posta il problema dello sviluppo ed aveva fissato un premio di 40mila lire per lo straniero disposto a creare una industria in Repubblica, ma non venne nessuno. I primi tentativi di rilievo arrivano con il dopoguerra. Furono gli anni del turismo, che ebbe un ruolo fondamentale, insieme ai vantaggi fiscali e al basso costo del lavoro.
“Oggi - puntualizza Masi - San Marino ha un sistema industriale avanzato. Il 40% del Pil arriva dalla produzione industriale, dunque per il Governo l’impresa è fondamentale e deve continuare a svolgere un ruolo di primo piano. La nuova legge elettorale – sottolinea - garantirà maggiore stabilità ai Governi, condizione richiesta dalle imprese. Stiamo lavorando - aggiunge Masi - per migliorare le relazioni con l’Italia e di recente è stato ristabilito un rapporto di fiducia. Affronteremo il tema del lavoro, così come vogliamo migliorare la pubblica amministrazione e i conti dello Stato per investire e sostenere l’economia. Il governo è impegnato ad aumentare la competitività del sistema. Per le imprese spetta a loro migliorare la propria competitività e in questo la ricerca ha un ruolo fondamentale”.
Intanto Masi lavora per creare un parco scientifico tecnologico sul territorio mentre è pronta al confronto la proposta di finanziamenti nazionali, accanto a quelli previsti dalla rete Eureka che ha già stanziato 2milioni 600mila euro per 4 progetti di ricerca di aziende sammarinesi. Altri 3 progetti verranno presentati la prossima settimana e, in questo caso, il finanziamento è di 2 milioni 860mila euro.
10 milioni di euro all’anno è l’investimento autonomo delle aziende in ricerca. 150 le persone impiegate in questo settore. San Marino dedica l’1.03% del Pil alla ricerca contro una media europea dell’1,84%.
Masi sottolinea il ritardo con cui San Marino ha affrontato il percorso industriale e ricorda che 50 anni fa c’erano solo agricoltura ed emigrazione. Dopo l’Arengo del 1906, la classe politica di allora si era posta il problema dello sviluppo ed aveva fissato un premio di 40mila lire per lo straniero disposto a creare una industria in Repubblica, ma non venne nessuno. I primi tentativi di rilievo arrivano con il dopoguerra. Furono gli anni del turismo, che ebbe un ruolo fondamentale, insieme ai vantaggi fiscali e al basso costo del lavoro.
“Oggi - puntualizza Masi - San Marino ha un sistema industriale avanzato. Il 40% del Pil arriva dalla produzione industriale, dunque per il Governo l’impresa è fondamentale e deve continuare a svolgere un ruolo di primo piano. La nuova legge elettorale – sottolinea - garantirà maggiore stabilità ai Governi, condizione richiesta dalle imprese. Stiamo lavorando - aggiunge Masi - per migliorare le relazioni con l’Italia e di recente è stato ristabilito un rapporto di fiducia. Affronteremo il tema del lavoro, così come vogliamo migliorare la pubblica amministrazione e i conti dello Stato per investire e sostenere l’economia. Il governo è impegnato ad aumentare la competitività del sistema. Per le imprese spetta a loro migliorare la propria competitività e in questo la ricerca ha un ruolo fondamentale”.
Intanto Masi lavora per creare un parco scientifico tecnologico sul territorio mentre è pronta al confronto la proposta di finanziamenti nazionali, accanto a quelli previsti dalla rete Eureka che ha già stanziato 2milioni 600mila euro per 4 progetti di ricerca di aziende sammarinesi. Altri 3 progetti verranno presentati la prossima settimana e, in questo caso, il finanziamento è di 2 milioni 860mila euro.
10 milioni di euro all’anno è l’investimento autonomo delle aziende in ricerca. 150 le persone impiegate in questo settore. San Marino dedica l’1.03% del Pil alla ricerca contro una media europea dell’1,84%.
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