No ai tagli lineari sugli stipendi del pubblico impiego. Alessio Muccioli, segretario FUPI/CSdL fa notare che questa ipotesi era già stata scartata dal documento sulla spending review redatto proprio quest'anno e ora pare stia riprendendo piede; nel documento peraltro si evidenziavano precise aree di spreco su cui intervenire, ma che non sono state toccate. Ad esempio – ricorda Muccioli - la spesa di oltre 46 milioni di euro all'anno in oneri per acquisto di beni e servizi + beni e opere immobili; oppure – continua – altri capitoli di costo per spese diplomatiche, trasferimenti a vari enti parastatali per una cifra che si avvicina ai 50 milioni di euro. "Per quali motivi non si interviene - si chiede, infine, il segretario FUPI - o meglio, per quali interessi?" Il sindacato trova inaccettabile questo tipo di impostazione e chiede di procedere all'identificazione degli sprechi reali e di adoperarsi fin da subito per l'elaborazione del fabbisogno del personale della PA.
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