E' stata una serata di domande e risposte quella organizzata a Murata dalle forze di maggioranza sui certificati di compensazione fiscale: i “titani”, titoli di credito del valore di 1 euro ciascuno accreditati sulla Smac e spendibili, tra le altre cose, per acquistare beni e servizi. Al tavolo dei relatori Giovanni Zonzini di Rete, primo firmatario del pdl, e il consigliere della Dc Stefano Giulianelli. Tra gli ospiti, Marco Cattaneo, uno degli ideatori dei ccf, Biagio Bossone, teorico dello strumento e già presidente di Banca Centrale, insieme ai parlamentari 5 Stelle Pino Cabras e Alvise Maniero, promotori di una proposta simile a quella del Titano.
Secondo l'attuale impostazione, il lavoratore, ad esempio, sarà libero di scegliere se avere una parte dello stipendio in “titani”. Previsto, tra le altre cose, un bonus annuale per chi aderirà. E lo Stato, spiegano i promotori, avrà “nuove leve” per incentivare lo sviluppo. Uno degli effetti positivi, per Bossone, sarà quello di creare nuovo potere d'acquisto.
Lo Stato stabilirà un tetto massimo di emissione, ha anticipato nei giorni scorsi il Segretario di Stato alle Finanze. Numerose le domande dal pubblico. Non sono mancati dubbi e timori sul nuovo strumento: c'è chi si chiede, da commerciante, se riuscirà a 'smaltire' i “titani” e chi domanda se creeranno problemi nel sistema bancario. Da settore sindacale e associazioni di categoria e dei consumatori perplessità legate soprattutto al loro uso in un territorio limitato come quello di San Marino e critiche su una mancanza di condivisione. I promotori si sono detti disponibili al confronto.
Nel servizio, l'intervista all'economista Marco Cattaneo