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Tito Masi: "Dibattito per un ripensamento del sistema bancario"

15 ott 2008
Crisi
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A questo punto il dubbio che le forti impennate in borsa di lunedì fossero dovute a una manovra speculativa prende consistenza. Troppo effimera la ripresa dei mercati: le riunioni del G7 e dell’Eurogruppo, durante il weekend, non sono bastate a rivitalizzare una situazione che resta critica.
E’ stata la paura della recessione, alimentata dai dati statunitensi sulle vendite al dettaglio, a pesare maggiormente sulle Borse in queste ultime ore. In scia alla pessima seduta di Wall Street, le Borse di Londra, Parigi e Francoforte hanno fatto registrare un disastroso -7%. E a Milano non è andata molto meglio. Piazza Affari ha chiuso in negativo di 5 punti principali. Tornano consistenti le perdite nel comparto bancario; superate tuttavia da quelle di titoli legati all’economia reale come i minerari, gli industriali e gli energetici. Segnali che fanno pensare a una crisi strutturale e duratura. E’ giusto sapere, poi, che le continue iniezioni di liquidità di questo periodo, avranno ripercussioni sui contribuenti; non solo a causa di una prevedibile forte inflazione, ma anche degli interessi che ogni Stato dovrà pagare sulle banconote emesse dalle banche centrali.
San Marino guarda con preoccupazione a questa situazione. Ormai nessuno dice più che questo stato di cose non ci riguarda. Di ritorno dal vertice del Fondo Monetario Internazionale il Segretario di Stato Tito Masi aveva invitato le autorità del settore ad una forte riflessione sul comparto bancario del Titano. “Troppo frammentato” aveva detto; la stessa presenza di due associazioni bancarie, secondo Masi, “è un’assurdità”. Ma questa anomalia sembrerebbe destinata a durare poco. Pare quasi certa la rapida unione di Assobank e ABS in un unico organismo: indiscrezioni raccolte negli ambienti bancari sammarinesi non lascerebbero dubbi. Il processo di unificazione sarebbe iniziato mesi fa, ben prima della crisi che sta attanagliando i mercati.

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