Tempo di saldi e per la prima volta San Marino batte l’Italia. Dal primo gennaio in Repubblica si apre la stagione dei ribassi che dovrebbe finire il primo marzo.
Il decreto è approdato sul tavolo del Congresso di Stato, insieme ad altri che diventeranno operativi proprio l’ultimo giorno dell’anno.
La stagione dei saldi è sempre molto attesa. Per i compratori si tratta di un’opportunità per risparmiare. Per i commercianti un gettito di liquidità maggiore.
In Italia invece i saldi iniziano ufficialmente il 2 gennaio. Per prime le grandi città a seguire tutti gli altri. Il Codacons però sostiene che un commerciante su tre ha giocato d’anticipo applicando direttamente alla cassa sconti medi del 30%.
Le svendite restano comunque un momento importante per il commercio e anche la prossima stagione dovrebbero, dice Confcommercio, muovere un giro d’affari di circa 6 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia di 400 euro.
Interesseranno soprattutto il comparto dell’abbigliamento, e dovrebbero risollevare il commercio in generale sofferenza per la crisi.
Ma le associazioni italiane dei consumatori già spengono gli entusiasmi e indicano che solo il 50% delle famiglie farà acquisti e l’impegno economico non supererà i 130 euro a testa.
Myriam Simoncini
Il decreto è approdato sul tavolo del Congresso di Stato, insieme ad altri che diventeranno operativi proprio l’ultimo giorno dell’anno.
La stagione dei saldi è sempre molto attesa. Per i compratori si tratta di un’opportunità per risparmiare. Per i commercianti un gettito di liquidità maggiore.
In Italia invece i saldi iniziano ufficialmente il 2 gennaio. Per prime le grandi città a seguire tutti gli altri. Il Codacons però sostiene che un commerciante su tre ha giocato d’anticipo applicando direttamente alla cassa sconti medi del 30%.
Le svendite restano comunque un momento importante per il commercio e anche la prossima stagione dovrebbero, dice Confcommercio, muovere un giro d’affari di circa 6 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia di 400 euro.
Interesseranno soprattutto il comparto dell’abbigliamento, e dovrebbero risollevare il commercio in generale sofferenza per la crisi.
Ma le associazioni italiane dei consumatori già spengono gli entusiasmi e indicano che solo il 50% delle famiglie farà acquisti e l’impegno economico non supererà i 130 euro a testa.
Myriam Simoncini
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