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Turismo San Marino, grido d'allarme degli operatori: "A rischio circa 400 lavoratori"

Federalberghi: "Default di fatturato dell'80%". Sul fronte economico interviene anche Anis che chiede cambiamenti nel sistema

di Mauro Torresi
22 lug 2020
Sentiamo Riccardo Vannucci
Sentiamo Riccardo Vannucci

E' un grido d'allarme quello che arriva dagli operatori turistici: nell'estate segnata dalla pandemia, il numero di dipendenti a rischio va dai 350 ai 400 a causa del calo del giro d'affari. 35 sono le aziende in crisi, tra hotel e ristoranti. Per questo, Usot e Federalberghi hanno incontrato i Segretari di Stato al Turismo e al Lavoro, Pedini Amati e Lonfernini, per avanzare una serie di richieste.

Gli addetti ai lavori chiedono un credito d'imposta del 25% della perdita del fatturato tra marzo e giugno, l'uso del part-time anche per i frontalieri e l'abbattimento per due anni dell'80% dei contributi sui dipendenti. Le istanze, si prevede, saranno discusse in Congresso domani. Chiesta anche una svolta sul progetto per il "polo del benessere" con la riqualificazione dei parcheggi 6 e 7 e, sottolinea Federalberghi, di ridurre i salari della pubblica amministrazione a favore del settore. La proposta è togliere “poche decine dei euro” a ciascuno per sostenere i 400 lavoratori del turismo.

Sempre sul fronte economico, interviene Anis secondo cui bisogna velocizzare una riforma del sistema per un migliore accesso al credito e per attrarre nuovi capitali. E' importante, per gli industriali, proseguire nel dialogo con l'Ue, anche per accedere ai canali finanziari istituzionali, e fare le riforme strutturali. Il Fondo straordinario a sostegno del rilancio è “ancora laconicamente vuoto”, prosegue Anis che ora guarda al "tavolo per lo sviluppo" aperto dal Governo. 

Nel servizio, l'intervista a Riccardo Vannucci (presidente Federalberghi)


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