Dopo un inizio in salita, il 2013 chiude con un segno incoraggiante per il turismo italiano. Gli alberghi registrano un incremento del 4,3% nella percentuale di occupazione delle camere e le strutture ricettive in generale chiudono l'anno con saldo positivo: il 45% delle camere disponibili sono state vendute. Lo rivela l'Osservatorio nazionale del turismo che parla di tassi di occupazione che oscillano tra il 30% di gennaio e febbraio ed il 41% delle disponibilità di giugno, per salire verso il 64,4% di luglio ed il 74% di agosto. Nel secondo semestre si verifica anche un riallineamento delle performance di vendita dei due comparti ricettivi. Nella prima parte dell'anno emerge una tenuta dell'alberghiero ma anche un calo nel comparto extralberghiero. Il trend positivo del secondo semestre, invece, valorizza entrambi i comparti con quasi il 53% di camere occupate nell'alberghiero ed il 46% nell'extralberghiero. A livello territoriale, l'anno si chiude con le città d'arte e i laghi in prima linea, buoni anche i risultati delle imprese sulla costa con un incremento del 2% rispetto al 2012. Tiene invece il turismo degli stranieri in Italia. 4 operatori su 10 dichiarano una stabilità nella domanda della propria clientela e per il 2014 si prevede una sostanziale stabilità. Un operatore su 4 ritiene possibile una crescita della domanda turistica organizzata in arrivo in Italia, soprattutto con provenienza dai Paesi del Nord Europa, come Austria, Danimarca, Svezia e Norvegia, con forti interessi anche dai Paesi emergenti, come Cina e Corea. Lo studio attesta inoltre che la domanda di viaggi e vacanze, in Italia come nelle altre destinazioni del turismo internazionale, è sempre più esigente. Quando ci si affida ad un tour operator l'aspettativa è alta e il turista medio richiede innanzitutto attenzione alla qualità, un'offerta sempre più centrata sul rapporto qualità/prezzo e la disponibilità a modificare il pacchetto di viaggio sulla base delle proprie necessità personali.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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