Da pensione complementare a pensione fondamentale, in tempi di incertezza economica. E' quello che potrebbe rappresentare, in futuro, il Fondiss, per chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Il Comitato amministratore del fondo parla della necessità di una maggiore consapevolezza generale sull'argomento. A Domagnano, il presidente Renato Nibbio ha presentato il bilancio 2016 e le modalità di gestione del denaro finora raccolto. Gli iscritti sono cresciuti dai 17.543 del 2012 ai 25.157 del 2016. Di questi ultimi, 10.525 sono frontalieri. Nello stato patrimoniale risulta un attivo netto destinato alle prestazioni di quasi 39 milioni di euro. Per tutelare i lavoratori, afferma Nibbio, è stato scelto di depositare i 46milioni di euro di fondi dei contributi previdenziali in un conto di Banca Centrale e di non investirli. Una decisione influenzata anche dal particolare periodo che il sistema bancario sta attraversando. Ma c'è una richiesta: quella di avere conferma del tasso di interesse che sarà riconosciuto. Perché il conto in Bcsm, precisa il Comitato amministratore, è attualmente infruttifero. Sempre sul fronte contributivo, per l'anno appena passato sono stati raccolti poco più di 14milioni di euro. Rispetto al 2015, la quota per ciascun iscritto è cresciuta dell'1,81%, arrivando a valere 10,615 euro. Il messaggio di Fondiss è indirizzato anche agli amministratori pubblici. Tra le richieste, quella di aumentare le detrazioni fiscali per i versamenti volontari. L'attesa è per un intervento sulla leva fiscale, per favorire l'accantonamento di denaro.
Mauro Torresi
Mauro Torresi
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