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L’Unione Operatori Turistici lancia il suo piano quinquennale di rilancio del settore

11 ott 2010
L'Unione Operatori Turistici lancia il suo piano quinquennale di rilancio del settore
L'Unione Operatori Turistici lancia il suo piano quinquennale di rilancio del settore
Centro storico a parte, le aziende associate all’Usot non hanno vissuto una stagione travolgente: alcune strutture hanno perso fino al 20% di fatturato. “La flessione è costante ogni anno – rileva Stefano Raggi, Consorzio San Marino 2000 – perché è venuto meno il turismo commerciale e business. E’ l’effetto black list e scudo fiscale”. Alcune manifestazioni funzionano: vedi Rally Legend, che ha portato moltissima gente, o gli Internazionali di tennis. Altri meno, sarebbe quasi meglio non ripeterli, sottolineano gli operatori: è il caso di San Marino in love, molto al di sotto delle aspettative. “Il nostro progetto è a due velocità – spiega Paolo Rossi – a breve termine e a lungo termine: nel primo caso si tratta di valorizzare i progetti che ci sono già, come il patrimonio dell’Unesco, il turismo universitario, l’enogastronomico. A lungo termine i progetti più ambiziosi, l’aviosuperficie di Torraccia, la viabilità, con alternative valide alla superstrada ormai congestionata, il turismo congressuale oggi in ribasso, e soprattutto una sala da poker aperta 365 giorni all’anno”. Raggi chiude con un amaro sfogo: “Chiediamoci una buona volta cos’abbiamo da offrire ai turisti: l’aria salubre, il panorama splendido? Perché qui non riusciamo mai a creare nulla, vedi beauty farm, centri termali. Quali sono gli ostacoli? Qui rischiamo di chiudere, c’è poco da girarci attorno. E la colpa è dello Stato, che non riesce nemmeno a realizzare bagni pubblici decenti in centro storico, figuriamoci il resto”. Nel video l'intervista a Paolo Rossi (Presidente Usot)

Francesca Biliotti

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