La serrata non si farà. L'incontro con i Segretari di Stato ha convinto l'Usc a sospendere la protesta. I punti della Smac card contestati verranno riveduti e corretti. C'è sollievo, ma con riserve. Arrivano direttamente dai commercianti di Città, che prendono atto delle assicurazioni della loro associazione, ma ribadiscono che continueranno la lotta se le promesse del Governo verranno disattese. I toni sono meno morbidi, corrono su un doppio binario. Gli stessi che si firmano 'commercianti del centro storico' auspicano una riapertura immediata della trattativa. Lo chiede anche l'Usot, che vuole subito un confronto con le Finanze per ridiscutere totalmente un sistema di certificazione giudicato "insostenibile, impraticabile e antieconomico". Gli stessi obiettivi introdotti dalla legge tributaria, scrive l'Unione Operatori Turistici, si possono ottenere con modalità più moderne, veloci e senza affossare la funzione originaria della Smac, nata per incentivare il consumo interno. Si lavora a controproposte da presentare al Congresso di Stato. Ma rimane il timore di non venire ascoltati. Da qui la minaccia: se il governo continuerà a non voler dialogare con i rappresentanti di categoria scenderemo in campo con iniziative di protesta che toccheranno non solo il centro storico ma tutto il territorio. L'ultima critica alla Csu, rea di criminalizzare un intero comparto, dimenticandosi che senza impresa non esisterebbero i lavoratori.
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