Il piano di rilancio del commercio va bene, ma quell’apertura ai non residenti non è proprio piaciuta all’assemblea degli addetti ai lavori. Le innovazioni proposte sono state accettate di buon grado ma il clima si è surriscaldato all’ipotesi di rilascio di nuove residenze a figure esterne alle quali la legge offre l’opportunità, per la prima volta, di detenere quote di maggioranza in società commerciali al dettaglio, di diritto sammarinese. Per i commercianti questa piccola rivoluzione deve essere oggetto di referendum e sottoposta a giudizio di tutti i cittadini, in quanto materia che va al di la dell’ interesse esclusivo di categoria. I timori dei commercianti riguardano una situazione che potrebbe sfuggire di mano, per questo ribadiscono eventuali aperture a non residenti limitate al centro storico e solo per grandi firme. Qualche tentativo di modificare il dispositivo tra prima e seconda lettura sembra inutile, visto l’ appoggio di tutto l’ arco parlamentare, ragion per cui si riservano di intervenire una volta entrata in vigore. L’Usc ha posto l’accento anche sulla vera emergenza, rappresentata dalle disposizioni italiane, per cui i commercianti chiedono il massimo sforzo per giungere alla normalizzazione dei rapporti con l’ Italia. Ogni altra iniziativa risulterebbe inefficace.
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