Sul tavolo il testo emendato del progetto di Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, consegnato in mattinata alle parti sociali: più corposo e complesso della bozza portata precedentemente alla loro attenzione (passato da 7 a oltre 40 articoli). Di qui le forti critiche della Centrale Sindacale Unitaria per la mancanza di un confronto più ampio, soprattutto per le questioni legate a banche e riforme: “La non condivisione – sostengono le organizzazioni sindacali – crea di fatto l'impossibilità di analizzarlo come avremmo voluto e nega eventualmente la possibilità di proporre integrazioni e modifiche”. Se poi anche l'ultimo testo presentato ai sindacati dovesse subire ulteriori cambiamenti, sarebbe inaccettabile per CSdL e CDLS, "facendo tornare in mente atteggiamenti e metodi dirigisti ed autoreferenziali sperimentati nel recente passato che ci auguravamo fossero definitivamente archiviati".
Nel dettaglio dell'articolato, prendono atto dell'accoglimento in parte dei suggerimenti della CSU per ampliare la possibilità di collocare le emissioni di titoli di debito pubblico per 500 Milioni di Euro anche al mercato nazionale, oltre che a quello internazionale; come pure è stata prevista la possibilità di acquistare titoli del debito pubblico anche da parte di chi è detentore di somme e prodotti finanziari regolarmente detenuti all’estero: un aspetto, quest'ultimo, di grande rilievo per il sindacato, convinto della necessità di avviare opportune verifiche far emergere il sommerso. Si è tornati ad insistere anche sul dovere di intraprendere azioni di responsabilità e iniziative legali per perseguire i responsabili dei dissesti bancari e finanziari, esortando il Tribunale ad attivarsi tempestivamente.
Critiche al metodo sono state avanzate anche dall'Unione Sammarinese Lavoratori: “L'urgenza – aggiungono - non giustifica un confronto superficiale e frettoloso che nulla può portare in termini di valore aggiunto. Non c'è stata la possibilità – scandisce Giorgia Giacomini - di dare un contributo fattivo”. Ribadite quindi dall'USL le criticità rispetto al forte indebitamento che si profila per il Paese, “con tutte le difficoltà connesse al rimborso della quota capitale – preconizzano - e interessi relativi ai titoli emessi”. Per fronteggiare l’urgente crisi di liquidità invocano, dunque, la messa in campo di una serie di interventi strutturati e organizzati, partendo dall’apertura di linee di credito, fino a riforme sostenibili “ma che portino – è l'auspicio - a riacquistare prestigio e competitività”. Forti perplessità, infine, rispetto ai numerosi emendamenti che riguardano il Settore Pubblico e in particolare l’Istituto Sicurezza Sociale.