Il popolo dei lavoratori sammarinesi e quello dei frontalieri mantiene i sindacati con il contributo dello 0,40% come organo rappresentativo popolare. Come sappiamo il nuovo sciopero generale è stato di fatto congelato dalle storiche sigle sindacali del Paese (CSDL e CDLS), cosa succederebbe se venisse congelato il contributo dello 0,40%?
Come cittadini vogliamo conoscere perché si è deciso di ignorare la volontà del popolo in un momento così delicato.
Nonostante le manifestazioni di piazza, il Governo intende procedere per la sua strada, sordo e muto alle richieste della cittadinanza scesa a manifestare il proprio dissenso.
Se avessimo avuto modo di ritrovarci nuovamente uniti, come fratelli, a manifestare nella splendida piazza davanti al Palazzo Pubblico, per gli stessi ideali da tutti condivisi, come Equità, Giustizia e per una reale Democrazia partecipata, forse avremmo potuto far sentire nuovamente la nostra voce che questo Governo ignora.
La riforma così presentata, anche con le modifiche apportate, rimane ingiusta perché colpisce la fasce più deboli della popolazione.
Esistono altri modi per far pagare gli errori commessi da una mala gestione che non debba comprendere sempre e solo chi ha contribuito e contribuisce fino all'ultimo centesimo?
Forse le soluzioni sono più difficili da applicare, ma nel lungo periodo più lungimiranti.
Il taglio dei servizi pubblici ricadrà come sempre sulla fascia più debole della popolazione, tutto questo senza un chiaro disegno che incentivi le persone ad investire tempo e passione nel proprio Paese, piuttosto che l'attuale prospettiva di abbandonare ogni tentativo.
Nessun Paese è riuscito a trarre vantaggi affidandosi alla sola applicazione di nuove tasse sulle stessa fascia di popolazione.
L'unico risultato che si è ottenuto (volutamente?) è lo sconforto, il disincentivo a migliorarsi.
E' ormai palese che sia in atto un tentativo di impoverire le persone, poveri di scopi e di desideri, tranne chi potrà permetterseli pagando profumatamente.
Di certo noi non saremo mai poveri di spirito.
Come comitato popolare crediamo che il vero problema sia la gestione verticistica di questo sistema. Viviamo in uno Stato che si definisce democratico ma che in realtà, chi gestisce il potere, decide le sorti del Paese disinteressandosi di una buona fetta di popolazione.
Per questo ci dobbiamo soffermare su un metodo, civile ma determinato, che costringa il Governo a compiere il proprio dovere di rappresentante democratico dell'intera popolazione.
Non vogliamo rappresentare nessuna corrente partitica ma abbiamo bisogno di essere uniti, vogliamo dare voce a chi ormai non ne ha più, sia quella che si è levata durante le manifestazioni che allo sciopero.
Come gruppo di liberi cittadini, vediamo e sentiamo quello che non funziona e cerchiamo di parlare, partecipando "all'aggiustamento" di questo Paese, nonostante ci dicano di volare basso, continuando a sussurrare alle nostre orecchie di lasciar perdere.
Non miriamo al potere, non facciamo sogni di ricchezza, non ci crogioliamo nell'ovile dell'indifferenza o della vanità, siamo svegli e attenti per non cadere dalle nuvole quando la sveglia suonerà. Vogliamo essere persone che non si fanno distrarre, vogliamo migliorare noi stessi e di conseguenza il futuro del nostro Paese, dopo tutte le lotte che si sono fatte per la nostra indipendenza, per la nostra democrazia, per la libertà di sentirsi rappresentati.
Nessuno meglio di te, ti rappresenta.
Comunicato stampa Vedo Sento Parlo Partecipo
Come cittadini vogliamo conoscere perché si è deciso di ignorare la volontà del popolo in un momento così delicato.
Nonostante le manifestazioni di piazza, il Governo intende procedere per la sua strada, sordo e muto alle richieste della cittadinanza scesa a manifestare il proprio dissenso.
Se avessimo avuto modo di ritrovarci nuovamente uniti, come fratelli, a manifestare nella splendida piazza davanti al Palazzo Pubblico, per gli stessi ideali da tutti condivisi, come Equità, Giustizia e per una reale Democrazia partecipata, forse avremmo potuto far sentire nuovamente la nostra voce che questo Governo ignora.
La riforma così presentata, anche con le modifiche apportate, rimane ingiusta perché colpisce la fasce più deboli della popolazione.
Esistono altri modi per far pagare gli errori commessi da una mala gestione che non debba comprendere sempre e solo chi ha contribuito e contribuisce fino all'ultimo centesimo?
Forse le soluzioni sono più difficili da applicare, ma nel lungo periodo più lungimiranti.
Il taglio dei servizi pubblici ricadrà come sempre sulla fascia più debole della popolazione, tutto questo senza un chiaro disegno che incentivi le persone ad investire tempo e passione nel proprio Paese, piuttosto che l'attuale prospettiva di abbandonare ogni tentativo.
Nessun Paese è riuscito a trarre vantaggi affidandosi alla sola applicazione di nuove tasse sulle stessa fascia di popolazione.
L'unico risultato che si è ottenuto (volutamente?) è lo sconforto, il disincentivo a migliorarsi.
E' ormai palese che sia in atto un tentativo di impoverire le persone, poveri di scopi e di desideri, tranne chi potrà permetterseli pagando profumatamente.
Di certo noi non saremo mai poveri di spirito.
Come comitato popolare crediamo che il vero problema sia la gestione verticistica di questo sistema. Viviamo in uno Stato che si definisce democratico ma che in realtà, chi gestisce il potere, decide le sorti del Paese disinteressandosi di una buona fetta di popolazione.
Per questo ci dobbiamo soffermare su un metodo, civile ma determinato, che costringa il Governo a compiere il proprio dovere di rappresentante democratico dell'intera popolazione.
Non vogliamo rappresentare nessuna corrente partitica ma abbiamo bisogno di essere uniti, vogliamo dare voce a chi ormai non ne ha più, sia quella che si è levata durante le manifestazioni che allo sciopero.
Come gruppo di liberi cittadini, vediamo e sentiamo quello che non funziona e cerchiamo di parlare, partecipando "all'aggiustamento" di questo Paese, nonostante ci dicano di volare basso, continuando a sussurrare alle nostre orecchie di lasciar perdere.
Non miriamo al potere, non facciamo sogni di ricchezza, non ci crogioliamo nell'ovile dell'indifferenza o della vanità, siamo svegli e attenti per non cadere dalle nuvole quando la sveglia suonerà. Vogliamo essere persone che non si fanno distrarre, vogliamo migliorare noi stessi e di conseguenza il futuro del nostro Paese, dopo tutte le lotte che si sono fatte per la nostra indipendenza, per la nostra democrazia, per la libertà di sentirsi rappresentati.
Nessuno meglio di te, ti rappresenta.
Comunicato stampa Vedo Sento Parlo Partecipo
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