“L’apprezzamento dello yuan aiuterebbe l’economia dell’Eurozona”. Jean Claude Juncker, Presidente dell’Eurogruppo, e il Commissario europeo agli Affari Monetari, Olli Rehn si aggiungono al coro di coloro che invocano la rivalutazione della moneta cinese: questa mattina al vertice bilaterale UE-Cina di Bruxelles, anche il Presidente della BCE, Jean-Claude Trichet aveva chiesto al premier Wen Jiabao, di lasciar apprezzare la valuta cinese, quale necessario presupposto per una crescita economica globale sostenibile. Il tutto mentre la Bank of Japan ha deciso di adottare una politica monetaria prossima allo zero, abbassando i tassi allo 0-0,1%. Il Giappone auspica ora di poter negoziare “al più presto” un accordo commerciale con l’Unione europea. L’euro intanto è di nuovo in forte rialzo: la divisa unica ha segnato livelli che non toccava dallo scorso 17 marzo. Ma i rischi di bilancio restano elevati soprattutto nelle economie avanzate: il debito pubblico sta salendo e c’è bisogno di fare di più per assicurare sostenibilità. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale rimarcando come negli ultimi sei mesi la ripresa economica abbia mostrato segnali di peggioramento. Per l’Italia – rileva l’FMI - si prevede un debito 2010 al 118,4% del Pil, contro il 130,2% della Grecia: i valori più alti in Europa.
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