Un premio nobel per l´economia, Robert Mundell, un irlandese Paul Haran per raccontare la trasformazione da paese arretrato a ‘tigre celtica´ dell’Irlanda nel decennio scorso, personaggi della finanza internazionale come Oltmann Siemens, ex vice presidente della Worl Bank, un direttore della scuola di management del Mit, il ministro del turismo del principato di Monaco. Ai quali si aggiungono gli ex ministri italiani Luigi Spaventa e Lucio Stanca e l´economista Nicola Rossi.
Si tirano le fila di una analisi partita diversi mesi fa, per iniziativa di due banche, la Fondazione San Marino della Cassa di Risparmio e l’Ente Cassa di Faetano, e dell´associazione industriali.
Il quadro che emerge descrive una economia sana, capace di crescere a tassi rilevanti, caratterizzata dalla forte presenza di attività industriali e da un grado significativo di ricchezza diffusa. San Marino non è un paradiso fiscale. Non è nella ‘lista nera´ stilata dall´Ocse e nemmeno nell´elenco dei paesi a fiscalità privilegiata redatta dal ministero delle Finanze.
Poco meno della metà della ricchezza dello Stato viene dall´industria. La finanzia conta circa il 15%. Il sistema bancario ha una raccolta di 12 miliardi di euro. Gli italiani sono più fiduciosi di noi sul nostro futuro. Secondo l’indagine svolta da Ambrosetti il 97% dei sammarinesi vede freni allo sviluppo economico. I punti di maggiore debolezza sono stati individuati nella pubblica amministrazione, nell’organizzazione delle istituzioni, nei servizi forniti dalla Pa, nelle infrastrutture e nelle relazioni sindacali. I punti di forza vengono identificati nel sistema fiscale, nel patrimonio paesaggistico, nel sistema bancario e finanziario.
Robert Mundell, premio nobel e precursore della moneta unica europea, oggi sostiene che c’e’ bisogno di una moneta globale. Se il cambio euro-dollaro supererà l’1 e 40 (oggi siamo a 1 e 33) saranno - afferma – guai seri per l’Europa. L’economia mondiale, racconta, si trova nella forma migliore della sua storia, quindi attendiamoci il peggio.
Per Edward Luttwak, noto consigliere della Casa Bianca, servono persone di talento. Se i sammarinesi non danno la residenza a persone di qualità, ha detto, vuol dire che le vie principali di sviluppo sono chiuse. In Europa, è l’analisi, ci sono troppi ostacoli tra chi pensa e chi fa. I mediocri sbarrano la porta, i migliori cercano la qualità. A voi decidere, ha sottolineato, se volete diventare la Singapore dell’Europa.
Sullo sfondo delle analisi economiche tracciate dagli esperti internazionali e nazionali come il Presidente della Banca Centrale Antonio Valentini, dell’imprenditore Alfredo Aureli, del Presidente della Camera di Commercio Enzo Donald Mularoni, troneggia la Cina, oggi al terzo posto nel mondo per produzione industriale, al quarto per prodotto interno lordo, che ha riserve per 1 milione 200miliardi di dollari.
Si tirano le fila di una analisi partita diversi mesi fa, per iniziativa di due banche, la Fondazione San Marino della Cassa di Risparmio e l’Ente Cassa di Faetano, e dell´associazione industriali.
Il quadro che emerge descrive una economia sana, capace di crescere a tassi rilevanti, caratterizzata dalla forte presenza di attività industriali e da un grado significativo di ricchezza diffusa. San Marino non è un paradiso fiscale. Non è nella ‘lista nera´ stilata dall´Ocse e nemmeno nell´elenco dei paesi a fiscalità privilegiata redatta dal ministero delle Finanze.
Poco meno della metà della ricchezza dello Stato viene dall´industria. La finanzia conta circa il 15%. Il sistema bancario ha una raccolta di 12 miliardi di euro. Gli italiani sono più fiduciosi di noi sul nostro futuro. Secondo l’indagine svolta da Ambrosetti il 97% dei sammarinesi vede freni allo sviluppo economico. I punti di maggiore debolezza sono stati individuati nella pubblica amministrazione, nell’organizzazione delle istituzioni, nei servizi forniti dalla Pa, nelle infrastrutture e nelle relazioni sindacali. I punti di forza vengono identificati nel sistema fiscale, nel patrimonio paesaggistico, nel sistema bancario e finanziario.
Robert Mundell, premio nobel e precursore della moneta unica europea, oggi sostiene che c’e’ bisogno di una moneta globale. Se il cambio euro-dollaro supererà l’1 e 40 (oggi siamo a 1 e 33) saranno - afferma – guai seri per l’Europa. L’economia mondiale, racconta, si trova nella forma migliore della sua storia, quindi attendiamoci il peggio.
Per Edward Luttwak, noto consigliere della Casa Bianca, servono persone di talento. Se i sammarinesi non danno la residenza a persone di qualità, ha detto, vuol dire che le vie principali di sviluppo sono chiuse. In Europa, è l’analisi, ci sono troppi ostacoli tra chi pensa e chi fa. I mediocri sbarrano la porta, i migliori cercano la qualità. A voi decidere, ha sottolineato, se volete diventare la Singapore dell’Europa.
Sullo sfondo delle analisi economiche tracciate dagli esperti internazionali e nazionali come il Presidente della Banca Centrale Antonio Valentini, dell’imprenditore Alfredo Aureli, del Presidente della Camera di Commercio Enzo Donald Mularoni, troneggia la Cina, oggi al terzo posto nel mondo per produzione industriale, al quarto per prodotto interno lordo, che ha riserve per 1 milione 200miliardi di dollari.
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