Uno scambio di vedute pacato e responsabile. Sul tavolo le preoccupazioni dei dipendenti che temono tagli al personale in caso di accorpamento fra istituti bancari. Circolano da giorni, infatti, voci su una potenziale fusione tra Cassa di Risparmio e Banca di San Marino ma anche oggi nessuna conferma, né smentita.
Il Consiglio di Amministrazione di Cassa attende sviluppi sul progetto di rilancio del settore creditizio; proseguono i contatti con Banca Centrale. “Abbiamo cercato di sensibilizzare gli organi amministrativi di Carisp – riferiscono dal canto loro le organizzazioni sindacali – sulla necessità di informazioni e di coinvolgimento delle parti sociali qualora si scelga di andare in quella direzione”, insistendo anche sulla consapevolezza di cosa potrebbe produrre un tale percorso. “Trovarsi a giochi fatti – sottolinea la Csu - comprometterebbe la possibilità di arrivare a soluzioni soddisfacenti sia a garanzia dei posti di lavoro, sia per la salvaguardia dei risparmiatori”. Alfredo Zonzini (CSdL) pone inoltre l'accento sull'attuale “mancanza di un progetto complessivo del settore bancario e finanziario”, quindi “amplificare queste voci di fusione – osserva - di certo non aiuta a distendere il clima”.
Dello stesso avviso anche i vertici dell'istituto: “Prematuro parlarne sotto vari profili, – dice il Presidente Fabio Zanotti - al momento non ci sono elementi tali per poter avanzare qualche riflessione più approfondita. Ci sono semplicemente le necessità, che tutto il sistema riconosce, di compiere delle valutazioni. Quando avremo la possibilità di trasformare queste necessità, assolutamente ipotetiche, in qualche elemento più concreto – assicura – allora, a quel punto, ovviamente e giustamente, si condivideranno i percorsi”.
A fine mese la questione verrà con ogni probabilità ripresa in occasione degli incontri già previsti dal Governo sul Piano di Stabilità Nazionale.
Il Consiglio di Amministrazione di Cassa attende sviluppi sul progetto di rilancio del settore creditizio; proseguono i contatti con Banca Centrale. “Abbiamo cercato di sensibilizzare gli organi amministrativi di Carisp – riferiscono dal canto loro le organizzazioni sindacali – sulla necessità di informazioni e di coinvolgimento delle parti sociali qualora si scelga di andare in quella direzione”, insistendo anche sulla consapevolezza di cosa potrebbe produrre un tale percorso. “Trovarsi a giochi fatti – sottolinea la Csu - comprometterebbe la possibilità di arrivare a soluzioni soddisfacenti sia a garanzia dei posti di lavoro, sia per la salvaguardia dei risparmiatori”. Alfredo Zonzini (CSdL) pone inoltre l'accento sull'attuale “mancanza di un progetto complessivo del settore bancario e finanziario”, quindi “amplificare queste voci di fusione – osserva - di certo non aiuta a distendere il clima”.
Dello stesso avviso anche i vertici dell'istituto: “Prematuro parlarne sotto vari profili, – dice il Presidente Fabio Zanotti - al momento non ci sono elementi tali per poter avanzare qualche riflessione più approfondita. Ci sono semplicemente le necessità, che tutto il sistema riconosce, di compiere delle valutazioni. Quando avremo la possibilità di trasformare queste necessità, assolutamente ipotetiche, in qualche elemento più concreto – assicura – allora, a quel punto, ovviamente e giustamente, si condivideranno i percorsi”.
A fine mese la questione verrà con ogni probabilità ripresa in occasione degli incontri già previsti dal Governo sul Piano di Stabilità Nazionale.
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