Alla fine del 2009 il rapporto deficit Pil nell’insieme dei 16 paesi che condividono l’euro supererà di un punto percentuale la soglia del 3% fissata da Maastricht. Da quando è nata la moneta unica non era mai successo. E il futuro non si presenta roseo perché in assenza di correttivi, nel 2010 la situazione sarà peggiore con la media dei rapporti deficit Pil nazionali che salirà ancora passando dal 4 al 4,4% in 10 paesi su 16. Tutta colpa della crisi globale.
Uno scenario inedito tracciato dalle previsioni economiche 2009-2010 presentate dalla Commissione europea e destinato a mettere a dura prova le regole ferree di Maastricht e del patto di stabilità e crescita.
Già nel 2005 il patto è stato riformato per introdurre maggiore flessibilità rispetto al 3% e consentire agli stati membri di poter fronteggiare circostanze eccezionali.
Lo scorso novembre, all’inizio della crisi, il commissario UE Almunia ribadì la validità dell’intervento del 2005 e ricordò che gli sforamenti della soglia del patto di stabilità dovevano esser contenuti a pochi decimi di punto. Ma lo scenario è ulteriormente peggiorato. Ora l’Irlanda viaggia verso l’11% per il 2009, con una previsione del 13 per il 2010, anno in cui la Spagna si attesterà sul 5,7% la Francia sul 5, la Germania sul 4,2%.
Il 18 febbraio la Commissione europea dovrà valutare i programmi di stabilità dei vari paesi e decidere chi assolvere e chi condannare.
Myriam Simoncini
Uno scenario inedito tracciato dalle previsioni economiche 2009-2010 presentate dalla Commissione europea e destinato a mettere a dura prova le regole ferree di Maastricht e del patto di stabilità e crescita.
Già nel 2005 il patto è stato riformato per introdurre maggiore flessibilità rispetto al 3% e consentire agli stati membri di poter fronteggiare circostanze eccezionali.
Lo scorso novembre, all’inizio della crisi, il commissario UE Almunia ribadì la validità dell’intervento del 2005 e ricordò che gli sforamenti della soglia del patto di stabilità dovevano esser contenuti a pochi decimi di punto. Ma lo scenario è ulteriormente peggiorato. Ora l’Irlanda viaggia verso l’11% per il 2009, con una previsione del 13 per il 2010, anno in cui la Spagna si attesterà sul 5,7% la Francia sul 5, la Germania sul 4,2%.
Il 18 febbraio la Commissione europea dovrà valutare i programmi di stabilità dei vari paesi e decidere chi assolvere e chi condannare.
Myriam Simoncini
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