Parte proprio di venerdì il fermo pesca in tutto l'alto Adriatico. Da oggi, fino al 6 settembre, niente pesce fresco sulle nostre tavole. ln Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall’Emilia Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia vietate la pesca a strascico e la tecnica a volante. Le piccole imbarcazioni, invece, potranno continuare l’attività e rifornire così il mercato locale.
Da Trieste ad Ancona - spiega la Coldiretti - si tornerà in mare il 6 settembre, mentre in Puglia, da Bari a Manfredonia, il rientro è previsto il 29 agosto. Nel tratto da San Benedetto e Termoli, invece, le attività si fermeranno il 17 agosto e riprenderanno il 15 settembre.
Per quanto riguarda il Tirreno il blocco scatterà da Brindisi a Napoli dal 7 settembre al 6 ottobre e da Gaeta a Civitavecchia dal 14 settembre al 13 ottobre. Il 2 ottobre partirà, invece, il fermo da Livorno a Imperia mentre per Sicilia e Sardegna l’interruzione delle attività sarà, infine, fissata su indicazione delle Regioni.
Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – oltre ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata.
Il fermo cade quest’anno in un momento difficile per il settore, fortemente colpito dall’emergenza coronavirus. I danni stimati, secondo Coldiretti Impresapesca, ammontano a 500 milioni di euro. Le cause sono la produzione invenduta, il crollo dei prezzi dei prodotti di maggior pregio non richieste dalla ristorazione, settore ancora alle prese con una difficile ripartenza.