Andrea Gnassi ringrazia, a partire da chi è andato a votare. E, in una nota che anticipa i dati ufficiali, parla dell'onore che gli è stato conferito con l’elezione alla Camera dei Deputati “che richiede una grande responsabilità come capolista della Romagna del centro sinistra”, nonostante non l'abbia spuntata su Jacopo Morrone nell'uninominale. Ed inizia una disamina politica sul risultato di Giorgia Meloni, passando alla “mancanza d'identità” del Pd che sconta anche le poche alleanze: “Se non le fai, perdi prima di giocare la partita”, afferma l'ex sindaco di Rimini. Poi il rammarico per una legge elettorale – il Rosatellum - “che non consente nei collegi uninominali provinciali di scegliere con il voto disgiunto, né di scegliere assegnando preferenze a nomi e cognomi, ma bensì grazie ai voti sui simboli del partito”, spiega Gnassi. A livello locale proprio il Rosatellum - continua - “porterà in Parlamento candidati sconosciuti sui territori o che quando lo hanno fatto non sono stati magari neanche eletti in Consiglio Comunale o regionale”. E fa proprio il caso di Morrone. A Roma – conclude Andrea Gnassi – porterò “tutte le battaglie di Rimini e della Romagna: dall'ambiente, all'energia, alle imprese, ai diritti”.