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Bonaccini: “Scuola è la priorità. A settembre gli studenti devono essere in classe”

26 giu 2020
Bonaccini: “Scuola è la priorità. A settembre gli studenti devono essere in classe”

Sulla scuola bisogna trovare "soluzioni efficaci insieme”. Dopo aver bocciato come "irricevibile" il piano del governo per la riapertura delle scuole, Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, si è messo al lavoro per contribuire a cambiarlo. “Ci stiamo confrontando con l'esecutivo per arrivare a misure applicabili, che permettano la riapertura delle scuole, non altro. E confidiamo di poter arrivare a un testo condiviso sulle linee guida già alla prossima riunione della Conferenza unificata Stato-Regioni", dice in un'intervista al Corriere della Sera.

Fin dall'inizio della fase 2 "la scuola doveva essere messa al primo posto. È la priorità, l'Italia non riparte davvero se non riparte la scuola". A settembre "tutti gli studenti devono poter essere presenti in aula, coi propri insegnanti, in sicurezza. Sono certo che il presidente Conte farà tutto quello che serve perché ciò avvenga e le Regioni sono pronte a dare il loro contributo, come sempre". Si sta lavorando "perché la didattica avvenga in aula, in presenza. Al governo abbiamo chiesto soprattutto due cose, il personale necessario, docente e non docente, e le risorse finanziarie per partire davvero in sicurezza. La nuova scuola richiederà più spazi e lezioni su più turni, la gestione degli ingressi, trasporti adeguati, i controlli". Come Regioni "abbiamo chiesto il ripristino dell'organico di diritto del prossimo anno, il che vuol dire reintegrare più di mille docenti, oltre al personale Ata aggiuntivo necessario per gestire la ripartenza. Nelle scuole dell'infanzia il numero degli educatori andrà incrementato in maniera cospicua. Su questi aspetti dal governo sono arrivate aperture importanti".



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