Gli occhi che raccontano storie: un passato difficile ma anche tanta speranza di un futuro migliore per i 50 cani, per lo più adulti, ospitati dal canile comunale di Rimini. Pochi abbandoni, più rinunce di proprietà e sequestri. Per gli amici a quattro zampe gli open day, organizzati circa quattro volte l'anno, sono una possibilità per farsi conoscere ed essere adottati, anche se c'è un preciso percorso da seguire. "C'è un numero di whatsapp - spiega Paola Calcagnini - a cui si può scrivere per esporre le proprie esigenze. Tutti gli interessati verrà ricontatti e verranno proposto loro dei cani. Ci saranno poi degli incontri per vedere se scoppia la scintilla e in caso positivo l'adozione". Oltre agli operatori ed educatori, a prendersi cura degli animali anche 35 volontari. Le storie che possono raccontare, a volte, sono a lieto fine, dal momento che le adozioni sono circa 80 all'anno: "Ad esempio Artù - racconta Gigi Colombo, educatore e operatore canile - è stato lasciato qui da una famiglia che non era in grado di gestirlo ma ora per fortuna ha trovato una nuova casa e sta per andarci". Ci sono storie, purtroppo meno felici, come quella di Squit: "Detto Gianni - chiosa Giorgio Sabattini, educatore ed operatore del canile -. E' un cane per cui è stata fatta la rinuncia di proprietà perché i padroni avevano problemi di gestione. Quando è arrivato qui non si faceva toccare da nessuno mentre ora li ha risolti. E' un cagnolino di 11 anni, favoloso e secondo me merita una seconda possibilità ".
Nel video le interviste a Paola Calcagnini (coordinatrice Canile Rimini), Gigi Colombo (operatore canile) e Giorgio Sabattini (operatore canile)