
Hanno chiesto la revoca della misura cautelare nei confronti di Louis Dassilva, gli avvocati difensori Riario Fabbri e Andrea Guidi. La richiesta è stata fatta ieri sera al termine dell'udienza di incidente probatorio davanti al gip Vinicio Cantarini dopodiché verrà presentata formalmente in cancelleria.
Il giudice procederà ad interrogatorio in carcere, con pm e difensori, lunedì alle 10.30, dopodiché deciderà se scarcerare il senegalese. La richiesta arriva al termine dell'udienza di incidente probatorio su Dna, cam3 e device che andrebbero a confermare alcune delle tesi della difesa.
Dassilva che ieri era presente in aula e che proprio oggi compie 35 anni inizia a sperare di poter lasciare il carcere da dove è detenuto dal 16 luglio scorso. Tornando all'incidente probatorio si tenterà ancora di capire se il soggetto che passa davanti alla cam3 il video di sicurezza della farmacia la notte dell'omicidio di Pierina, "Ignoto 1" come è stato ribattezzato, abbia la pelle nera. E i risultati saranno discussi in una nuova udienza il 28 aprile. Questa la decisione del gip Cantarini sul video che per gli inquirenti avrebbe inquadrato il presunto killer, ma per il perito del tribunale non è Dassilva. "Abbiamo trovato un'incompatibilità assoluta per quanto riguarda l'altezza con il Dassilva", ha detto all'uscita del tribunale di Rimini, Sebastiano Battiato, il perito informatico nominato dal gip. Cassati tutti gli altri quesiti vista l'incompatibilità assoluta dell'altezza.
A favore di Dassilva, è andata anche la prova del Dna per cui l'incidente probatorio si è concluso con un risultato negativo "ma pur sempre un risultato", come ha detto il genetista forense, Emiliano Giardina, all'uscita dall'aula del Tribunale. Un dato accolto in maniera favorevole dagli avvocati della difesa. All'orizzonte di profila un nuovo incidente probatorio, chiesto dalla Procura sulle dichiarazioni della nuora Manuela Bianchi che colloca Dassilva la mattina del 4 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino.