Le tracce di Dna femminili sul corpo di Pierina Paganelli, 78enne uccisa a Rimini, saranno comparate con quelle delle soccorritrici che la mattina del 4 ottobre del 2023 intervennero in via del Ciclamino. Sono tracce esigue che possono solo escludere, ma non identificare una persona.
Apparterrebbero a due donne diverse e sono state rinvenute dal genetista Emiliano Giardina sulla gonna e sulla maglia vicina ad una coltellata. La presenza, ma in quantità davvero esigua di Dna sui reperti della scena del crimine, soprattutto sui vestiti, sarebbe da attribuire principalmente all'azione della muffa che di fatto ha consumato ogni traccia biologica.
In attesa che il consulente nominato dal gip, Vinicio Cantarini, stenda la relazione definitiva, la difesa dell'unico indagato per l'omicidio della 78enne testimone di Geova, nel garage di via del Ciclamino, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, dicono che "Louis Dassilva non è collocabile sulla scena del crimine".
Intanto il pm Luca Bertuzzi ha chiuso l'indagine per minaccia e diffamazione a carico della moglie di Louis Dassilva, Valeria Bartolucci, mentre il fascicolo per stalking si avvia all'archiviazione. Bartolucci qualche mese dopo l'omicidio apprese dagli investigatori della squadra mobile, ma non solo, che il marito Louis aveva avuto e forse manteneva ancora in piedi una relazione extraconiugale con la nuora di Pierina, Manuela Bianchi.
Dopo un primo momento di sconforto e incredulità, Bartolucci aveva iniziato a mostrare segni di insofferenza verso Bianchi che era anche sua vicina di casa. Canzoni come "Bella Stronza" di Marco Masini messa a tutto volume con le finestre aperte, post espliciti sui social, fino ad arrivare al 2 luglio scorso, pochi giorni prima dell'arresto del marito, quando Bartolucci durante le riprese finalizzate alla realizzazione della trasmissione televisiva "Estate in diretta", aveva aggredito la rivale, strappandole i capelli e le rivolgendole minacce. "Ti ammazzo, ti levo la luce dagli occhi" ed ancora "ti strappo tutti i capelli".
Il 16 luglio, proprio durante l'arresto del marito, la donna avrebbe detto al personale della Polizia di Stato, riferendosi alla nuora di Pierina: "Io non ci metto niente a scioglierla in un fusto pieno di acido, ci vuole poco a comprare un'arma a San Marino, te la vendono in regola senza matricola abrasa, la vorrei uccidere infilandole un coltello in pancia, ma senza farla morire subito, ma godendomi lo spettacolo vedendola soffrire, come la povera Pierina". Bartolucci per quelle parole è stata querelata da Bianchi, difesa dall'avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan.