Resterà recluso in regime di 41 bis Alfredo Cospito, l'esponente della Federazione anarchica Informale, condannato all'ergastolo per aver gambizzato nel 2012 l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver piazzato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo nel 2006. La Corte di Cassazione ha respinto la tesi, avanzata dai suoi difensori, che non ci fossero le condizioni per tenerlo in cella con il regime del carcere duro e dell'ergastolo ostativo, che impedisce di godere dei benefici concessi ai detenuti. Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso. E' attualmente ricoverato in ospedale. I suoi legali hanno fatto sapere che continuerà la sua forma di protesta, ma stavolta in forma totale, rifiutando anche gli integratori alimentari. In suo sostegno ci sono state in varie città italiane diverse manifestazioni organizzate da gruppi anarchici.
La vicenda è divenuta un caso politico quando, alla fine di gennaio nell'aula della Camera, il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli utilizzando documenti riservati al Dap, ma non coperti da segreto, aveva accusato di collateralismo alcuni deputati Pd che erano andati a trovare il detenuto nel carcere di Sassari. Tra questi la capogruppo a Montecitorio Debora Seracchiani. Donzelli è stato deferito al giurì d'onore della Camera che dovrà pronunciarsi, entro tre mesi, dell'avvenuta lesione o meno dell'onorabilità dei deputati Pd. La sentenza della Corte di Cassazione non metterà la parola fine al dibattito sul 41 bis, che è destinato a continuare.
Antonello De Fortuna