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Coldiretti: "Dazi Usa, rischio da 3 miliardi per l'agroalimentare italiano"

Il presidente Prandini a Repubblica: "Serve un'Europa compatta, no a una guerra commerciale. Subito accordi e investimenti".

4 apr 2025
Foto: Regione Emilia-Romagna
Foto: Regione Emilia-Romagna

I dazi americani rischiano di costare carissimo all'agroalimentare italiano: fino a 3 miliardi di euro persi, con conseguenze ancora più gravi nel lungo periodo. A lanciare l'allarme, in un'intervista a Repubblica, è Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, che sottolinea come il mercato statunitense, cresciuto del 17% nel 2024 e oggi valutato 7,8 miliardi, fosse destinato a toccare quota 9 miliardi entro fine anno.

"Invece dovremo fare i conti con una pesante regressione", spiega Prandini. I prodotti più colpiti? Non solo i formaggi come Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, ma anche vino, olio extravergine di oliva, pasta, dolci, passate e confetture.

Secondo Coldiretti, la risposta non deve essere una guerra commerciale: "Mai come ora serve compattezza. La trattativa deve essere gestita a livello europeo, senza risposte muscolari che peggiorerebbero la situazione".

La strategia indicata è chiara: puntare su accordi di libero scambio realmente equilibrati, potenziare l'internazionalizzazione, snellire la burocrazia e sostenere i settori colpiti senza aggravare il debito pubblico nazionale. "Bisogna investire direttamente – conclude Prandini – per evitare che la burocrazia diventi un dazio nascosto".





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