Nei confronti della Commissione europea, che ha ritenuto giustificata una procedura per deficit eccessivo, "si tratterà di vedere come spiegare, come anticipare forse" ma "nessuna manovra aggiuntiva": a dirlo il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a un forum organizzato da Il Messaggero e ospitato dall'Abi. Tria ha ribadito di credere nelle stime del governo, che non danno un 2,4% di deficit per il 2019 ma un risultato "verso il 2,2 o 2,1%, e quindi siamo grosso modo nel braccio preventivo del Patto di stabilità".
"Dobbiamo evitare in tutti i modi" la procedura d'infrazione della Ue che "farebbe sicuramente male all'Italia ma può fare male all'Europa", ha aggiunto Tria, secondo cui "dobbiamo arrivare assolutamente a un compromesso, con una trattativa e un dialogo costruttivo. È nell'interesse dell'Italia ma anche dell'Europa" aggiunge il ministro.
"La settimana scorsa ho detto che la mia porta è sempre aperta per discutere con le autorità italiane, questo non cambia", ma "non perdiamo tempo" commenta invece il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. "La palla è ora nel campo italiano, dobbiamo vedere un percorso credibile" di riduzione del debito "per il 2019 e il 2020", e "restiamo pronti a prendere in considerazione ogni elemento che l'Italia potrà presentare", ha aggiunto. "Siamo impegnati ad applicare in modo intelligente le regole di bilancio - conclude -, perché è il modo in cui ci siamo mossi nel nostro mandato, ma nessuno deve avere dubbi che applicheremo quelle regole se i criteri non saranno rispettati".
La "vecchia e delegittimata" Commissione Ue "non può imporre sanzioni" all'Italia, secondo il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Oggi ci siamo trovati dicendo che una Commissione uscente, vecchia, delegittimata dal voto di milioni di europei la settimana scorsa - ha sottolineato il ministro - non può prendere decisioni o imporre scelte o sanzioni a governi e popoli".