Ha un nome e un volto il ragazzino che secondo alcuni testimoni avrebbe spruzzato dello spray urticante tra le centinaia di giovani che aspettavano Sferaebbasta nella Lanterna Azzurra di Corinaldo, provocando il fuggi fuggi che è costato la vita a 5 di loro e ad una mamma. Ha 15 anni e in casa le forze dell'ordine gli hanno trovato della droga, motivo per cui è in stato di fermo, ma ancora non è chiaro se sia stato davvero lui ad aver compiuto il gesto. Nei suoi confronti non sono dunque stati fatti atti formali per quanto accaduto venerdì sera.
Non è neanche certo che sia stata una bomboletta al peperoncino a scatenare il putiferio. Il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza ha ripetuto più volte che "quella dello spray non è l'unica pista da seguire". Occorre quindi prima completare gli accertamenti tecnici. Maggiori dettagli saranno forniti durante una conferenza stampa convocata dai magistrati per il primo pomeriggio. Il primario del pronto soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda, ha poi spiegato a Il Giorno che, viste le condizioni delle persone che ha avuto in cura, si può escludere che possa essere stata una sola bomboletta spray al peperoncino a causare l'intossicazione di più di cento ragazzi.
C'è poi il “giallo” sul numero dei presenti nel locale. Subito dopo il fatto, si era parlato di circa 1.400 biglietti venduti. Dati diffusi anche dal premier Conte e dal ministro Salvini. Ma ieri il comandante provinciale dei carabinieri ha fatto marcia indietro, fornendo una cifra decisamente più bassa. "I numeri forniti si basavano sul numero delle matrici e ora dovremmo capire perché c'erano numeri così elevati - ha spiegato Carrozza -. In realtà i biglietti venduti sono stati 680, quelli staccati quasi cinquecento. La capienza della sala del concerto è di 459 persone ed erano aperte le due sale al piano terra, mentre quella interrata non era fruibile". Anche su questa questione occorre fare luce perché più di un ragazzino ha raccontato di essere entrato senza biglietto. Ieri gli investigatori hanno anche sentito il responsabile dei buttafuori dei locali. Quel che è certo è che la gestione della sicurezza non ha funzionato.
Intanto, è uscita dal coma una ragazza di 15 anni, tra i 7 minori feriti gravemente nella calca provocato dal panico. I medici dell'ospedale Le Torrette di Ancona, dove è ricoverata, hanno spiegato che è in buone condizioni, ancora sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva, la prognosi resta riservata, almeno fino a domani. Sono stabili, invece, le condizioni degli altri sei ragazzi ricoverati. Le loro condizioni sono gravi, la prognosi resta riservata e sono ricoverati in terapia intensiva ma i medici hanno riferito che hanno passato una notte tranquilla e non ci sono state complicazioni, sono stati tenuti in coma farmacologico. Hanno traumi al torace, qualcuno di loro anche traumi cranici, e problemi legati all'asfissia a causa dello schiacciamento.
fm
Non è neanche certo che sia stata una bomboletta al peperoncino a scatenare il putiferio. Il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza ha ripetuto più volte che "quella dello spray non è l'unica pista da seguire". Occorre quindi prima completare gli accertamenti tecnici. Maggiori dettagli saranno forniti durante una conferenza stampa convocata dai magistrati per il primo pomeriggio. Il primario del pronto soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda, ha poi spiegato a Il Giorno che, viste le condizioni delle persone che ha avuto in cura, si può escludere che possa essere stata una sola bomboletta spray al peperoncino a causare l'intossicazione di più di cento ragazzi.
C'è poi il “giallo” sul numero dei presenti nel locale. Subito dopo il fatto, si era parlato di circa 1.400 biglietti venduti. Dati diffusi anche dal premier Conte e dal ministro Salvini. Ma ieri il comandante provinciale dei carabinieri ha fatto marcia indietro, fornendo una cifra decisamente più bassa. "I numeri forniti si basavano sul numero delle matrici e ora dovremmo capire perché c'erano numeri così elevati - ha spiegato Carrozza -. In realtà i biglietti venduti sono stati 680, quelli staccati quasi cinquecento. La capienza della sala del concerto è di 459 persone ed erano aperte le due sale al piano terra, mentre quella interrata non era fruibile". Anche su questa questione occorre fare luce perché più di un ragazzino ha raccontato di essere entrato senza biglietto. Ieri gli investigatori hanno anche sentito il responsabile dei buttafuori dei locali. Quel che è certo è che la gestione della sicurezza non ha funzionato.
Intanto, è uscita dal coma una ragazza di 15 anni, tra i 7 minori feriti gravemente nella calca provocato dal panico. I medici dell'ospedale Le Torrette di Ancona, dove è ricoverata, hanno spiegato che è in buone condizioni, ancora sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva, la prognosi resta riservata, almeno fino a domani. Sono stabili, invece, le condizioni degli altri sei ragazzi ricoverati. Le loro condizioni sono gravi, la prognosi resta riservata e sono ricoverati in terapia intensiva ma i medici hanno riferito che hanno passato una notte tranquilla e non ci sono state complicazioni, sono stati tenuti in coma farmacologico. Hanno traumi al torace, qualcuno di loro anche traumi cranici, e problemi legati all'asfissia a causa dello schiacciamento.
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