In Consiglio dei ministri l'ultimo decreto legge in vigore da lunedì. Ecco le nuove previsioni: spostamenti senza limitazioni entro la propria Regione dal 18 maggio, eccezion fatta come sempre per chi si trova in quarantena, ma per andare da una Regione all'altra, con mezzi pubblici e privati, bisognerà attendere il 3 giugno.
E' il secondo passo della fase 2 avviata il 4 maggio, con le Regioni sempre più protagoniste, poiché saranno chiamate ad adottare protocolli, e a monitorare quotidianamente l'andamento della situazione dei contagi e del sistema sanitario. A questo proposito però si parte già male, poiché una buona metà delle Regioni non ha presentato i propri dati, tanto che i ministri Boccia e Speranza hanno dovuto sollecitare i presidenti, ricordando loro l'importanza dell'acquisizione tempestiva dei numeri.
Tra le Regioni pigre, spiccano Lombardia, senza dubbio ancora al centro del contagio, Friuli, Liguria, Piemonte, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria e Basilicata. Anche la prevista, e molto attesa, conferenza dell'Istituto superiore di Sanità, la prima con dati reali dopo l'avvio della fase 2, è slittata a mercoledì.
Lunedì in ogni si riparte, anche con le attività che avrebbero dovuto aspettare giugno, come parrucchieri, bar e ristoranti. Anche qui, saranno le Regioni a definire le regole e ad agire con sanzioni o sospensioni, nei casi più gravi, se non dovessero rispettarle. Rimane la regola del distanziamento di un metro tra le persone e di due metri in casi particolari come spiagge, bar, ristoranti, parrucchieri.
Mascherine obbligatorie al chiuso, per entrare nei negozi e quando non è possibile mantenere la distanza, anche all’esterno. Rimane il divieto di assembramento. Ingressi comunque contingentati in base all'ampiezza dei locali. Si potranno visitare anche gli amici, oltre ai congiunti, rispettando le distanze e senza assembramenti.
In grande calo gli attualmente positivi in Italia, 4.370 meno di ieri (72.070 totali); balzo in avanti dei guariti, oggi quasi 5.000 in più (4.917, 120.205 in totale); in lievissima diminuzione i morti, ma sempre tanti, 242 da ieri, 31.610 in totale, 115 dei quali nella sola Lombardia. Calano le terapie intensive, di 47 unità. Anche il Vaticano, così come le altre confessioni religiose, si prepara alla ripresa delle attività: le Basiliche sono state sanificate, qui nelle immagini di Vatican Media, e per garantire la sicurezza dei fedeli si misurerà la temperatura tramite termoscanner almeno in occasione delle celebrazioni festive.