"Con l'anima divisa in due. Così accolgo la sentenza del Tribunale di Rimini che, ieri, ha stabilito sentenza liberatoria e dissequestro di tutti i beni nei confronti miei, di Alberto Ravaioli, di Stefano Vitali, di Nando Fabbri, di Lorenzo Cagnoni, di Manlio Maggioli in ordine a fatti contestati nella vicenda Aeradria". Lo scrive Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, dopo la dichiarazione di prescrizione di parte della sua imputazione nel processo. "Una decisione che finalmente mi toglie un altro peso a volte insopportabile. C'è un punto fermo ora. Il giudizio da cui non si può prescindere dopo tonnellate di accuse infondate, chiacchiere, strumentalizzazioni, dolore".
"Ma per quel senso supremo di rispetto delle istituzioni, della Repubblica, non mi sono permesso una parola, un commento sulle istituzioni giudiziarie - istituzioni a cui va confermata e riposta fiducia - e sull'intera vicenda giudiziaria che con l'avvocato professor Nicola Mazzacuva abbiamo affrontato nelle sedi proprie del Tribunale. "Se da una parte ritrovo (almeno in parte) la serenità, dall'altra manca qualcosa. Comprendo la decisione del Tribunale che nell'ottica dell'economia processuale ha fatto questa scelta. Credo che dopo 14 e 9 anni dai fatti contestati, pur nella complessità della vicenda e dei diversi ruoli, le evidenze documentali, processuali, i teste consentissero anche un loro più profondo chiarimento di merito", ha aggiunto, con riferimento alla possibilità di un'assoluzione.