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È morto Silvio Berlusconi: se ne va un protagonista di 40 anni di storia d'Italia

Era ricoverato all'Ospedale San Raffaele di Milano, aveva 86 anni.

12 giu 2023

Silvio Berlusconi è morto all'ospedale San Raffaele di Milano dove era nuovamente ricoverato da venerdì. Il leader di Fi aveva 86 anni. Il fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio sono all'ospedale San Raffaele dove Silvio Berlusconi, leader di FI ed ex premier, è morto stamani alle 9.30. Tutti erano arrivati nel giro di pochi minuti.

La notizia della morte di Silvio Berlusconi fa il giro del mondo, in apertura dei siti dei principali media internazionali. Dalla Bbc al Guardian, dalla Cbs a Sky News, da Al Jazeera a Arab News, da Le Monde al El Pais, da Indian Times al Financial Time, da Deutsche Welle al Jerusalem Post, al Japan Times, tutti hanno la breaking news della scomparsa del Cavaliere. La notizia della morte di Silvio Berlusconi, legato da un rapporto di amicizia con il presidente Vladimir Putin, è stata data immediatamente come breaking news da tutte le agenzie e i canali televisivi russi.

Silvio Berlusconi era nato a Milano il 29 settembre del 1936. Dopo azioni imprenditoriali di grande successo, a partire dagli anni ’60 nel settore immobiliare e negli anni ’80 nel settore dei media, entrò in politica nel 1994, dando vita al movimento Forza Italia che, in un’alleanza di centrodestra, vinse le elezioni portandolo al governo. Perse le successive consultazioni nel 1996 ma vinse quelle del 2001 con una nuova coalizione, la Casa delle libertà, e fu il presidente del consiglio del governo durato più a lungo nella storia della repubblica, perdendo poi per pochi voti le elezioni del 2006. Nel 2008 torna a guidare, per la quarta volta, il governo. In quell'occasione ricevette a Palazzo Chigi i Capitani Reggenti Francesco Mussoni e Stefano Palmieri, accompagnati dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni. Il Cavaliere si dimise dall'incarico nel 2011, dal 2009 al 2013 è stato presidente del partito da lui fondato Popolo della libertà e nello stesso anno ha ridato vita al movimento politico Forza Italia, di cui era presidente.

Per quasi 30 anni ha rappresentato la leadership del centrodestra. Dai mattoni al settore televisivo, rilevando e trasformando la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale alternativa al servizio pubblico: nasceva così Canale 5, a cui veniva affiancata Publitalia, la relativa concessionaria di pubblicità.

Al successo di Canale 5 seguì l'acquisizione di altre due reti: Italia 1 (1982) e Rete 4 (1984). Le tre televisioni diedero vita a un network nazionale in grado di competere direttamente con la RAI. Nel 1991, è partito alla conquista della Arnoldo Mondadori, divenendo primo editore italiano nel settore libri e periodici, oltre a essere presente nella grande distribuzione (con la proprietà del gruppo Standa, poi ceduto) e nel mondo delle assicurazioni e delle gestioni finanziarie (con le società Mediolanum e Programma Italia).

Nel 1986 compra il Milan, diventandone anche presidente. Sotto la sua gestione, terminata nel 2017, il club ottenne importanti successi a livello nazionale e internazionale. A novembre 2013, a seguito della condanna definitiva per frode fiscale, l'unica definitiva nei tanti procedimenti giudiziari che lo hanno visto coinvolto, il Senato ha approvato la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore. Alle elezioni europee del 2019 il Cavaliere, ricandidabile dal 2018, è stato eletto al Parlamento europeo. Alle elezioni politiche del 2022 la coalizione di centrodestra ha raggiunto circa il 44% dei voti, la maggioranza assoluta in Parlamento, e Berlusconi è tornato a Palazzo Madama.

Una carriera politica che si è intrecciata negli anni con quella giudiziaria: supera di gran lunga quota 30 il numero dei processi in cui Silvio Berlusconi è stato o è imputato. Processi, sparsi in tutta Italia, nei quali gli sono stati contestati reati che vanno dalla corruzione al concorso in strage, dal falso in bilancio alla concussione, fino al vilipendio all'ordine giudiziario e alla prostituzione minorile e che, eccetto uno in cui è stato condannato, si sono chiusi o con il non doversi procedere per prescrizione o con l'assoluzione. Oppure con un'archiviazione o il proscioglimento in fase di indagine o udienza preliminare.

I processi più odiosi per Silvio Berlusconi forse sono stati non tanto quelli sulla ipotizzata corruzione delle toghe o della compravendita dei senatori, ma quelli che hanno riguardato gli scandali sessuali: a febbraio è stato assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari nel Ruby ter "perché il fatto non sussiste", uno dei filoni scaturiti dalla famosa telefonata sulla nipote di Mubarak. Il rapporto con le donne, fino al divorzio miliardario, che ha riempito le pagine dei giornali e destato sempre grande attenzione più all'uomo che al politico. Era partito come intrattenitore sulle navi da crociera, ha costruito un impero. Nel bene e nel male, è stato protagonista indiscusso della seconda Repubblica.



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