Il caldo torrido ha causato anche martedì morti e vasti incendi in tutta Europa. In Italia un rogo di grande estensione ha interessato la zona del Carso, costringendo alla chiusura temporanea di tratti di autostrada ed evacuazioni. La Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato lo stato di emergenza. Circa 200 gli evacuati a causa delle fiamme in Versilia. Incendi anche a Bolzano, in Sicilia e in Italia centrale.
I Vigili del fuoco dell'intero Friuli Venezia Giulia hanno lavorato, per tutta la notte, assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per arginare il rogo sul Carso divampato martedì mattina. L'assenza di vento ha favorito l'azione di difesa delle case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui sono state evacuate una ventina di abitazioni. Il ristagno dell'aria ha invece provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l'aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell'Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi.
La situazione in Versilia (Lucca), per il rogo che da lunedì sera brucia le colline di Massarosa e che si è esteso anche nel territorio del vicino comune di Camaiore - nella tarda serata di martedì il sindaco Marcello Pierucci ha disposto un'ordinanza di evacuazione dell'intero paese di Fibbialla -, continua a essere difficile. Nella notte, come spiegano i vigili del fuoco, a causa del vento i fronti di fiamma si sono rinforzati e mutando direzione, sono arrivati sino agli abitati di Miglianello, Pieve a Elici, Montigiano, coinvolgendo anche gli insediamenti posti a fondo valle di via di Roncò, via Acquachiara e via Polla di Morto.
Sono ancora chiuse al traffico l'autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina. Dall'alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg. In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l'azione di piromani o comunque l'ipotesi del dolo: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca hanno alimentato rapidamente le prime fiamme.
Resterà inattivo oggi il grande impianto Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) a causa della densità di fumo nell'aria provocato dall'incendio che da ieri divampa nell'area del Carso. Sono dunque circa tremila i dipendenti diretti di Fincantieri e delle ditte dell'indotto che oggi resteranno a casa. Per loro scatta la Cassa integrazione ordinaria.