"La Regione Emilia-Romagna continua a essere fermamente contraria al sistema di etichettatura del Nutriscore. Un metodo dannoso per i cittadini, perché li espone a un'informazione sul cibo poco chiara e fuorviante, generando confusione sulla sicurezza alimentare. Il Nutriscore, cioè l'informazione alimentare 'a semafori', contiene un messaggio semplicistico che condiziona i consumi in modo fuorviante e non consente a chi acquista il cibo di conoscere quanti zuccheri, grassi o proteine sono contenuti in un determinato alimento". È la posizione dell'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi.
Nei giorni scorsi il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha pubblicato uno studio che promuove l'etichetta nutrizionale fronte pacco colorata, tipo Nutriscore, rispetto a quelle "monocromatiche, non valutative", come il Nutrinform proposto dall'Italia. Per Mammi il Nutriscore è una "soluzione che danneggia il cibo di qualità, controllato e sicuro del Made in Italy. L'Italia ha circa 300 prodotti tra Dop e Igp, di cui 44 sono in Emilia-Romagna". "Se dovessero bocciare attraverso un'etichetta la salubrità del Parmigiano Reggiano, del Prosciutto di Parma, dell'aceto balsamico tradizionale, dei nostri vini e salumi, sarebbe un danno enorme per le nostre imprese e la nostra identità alimentare". "Bene ha fatto l'Antitrust - prosegue l'assessore - a decretare il no alle etichette a semaforo che alcuni gruppi della Gdo stavano già introducendo anche nel nostro Paese sulle etichette dei prodotti a scaffale, mettendo in evidenza che si tratta di valutazioni scientifiche non universalmente riconosciute e condivise".