La notizia che sta girando in questi giorni di un possibile lockdown serale di alcune attività economiche aperte al pubblico per fare fronte alle esigenze di razionamento dell'energia "ci lascia con il fiato sospeso in vista dei prossimi mesi". A dirlo è il presidente di Confcommercio Rimini e di Silb Emilia-Romagna (il sindacato delle discoteche) Gianni Indino, che attacca: "Non potranno ancora una volta essere colpite le stesse attività che hanno pagato caro il prezzo della pandemia e che stanno faticosamente cercando di rialzarsi". La riduzione d'orario per le attività commerciali e un lockdown serale alle 23 per i locali "sarebbe una misura deleteria per l'economia, soprattutto per un'area come la nostra che ha nel turismo la sua base portante", afferma il presidente, che aggiunge: "Non è possibile che ancora si pensi a penalizzare le categorie economiche legate al turismo considerandole non essenziali". Il rischio è quello di "dover lasciare a casa migliaia e migliaia di lavoratori" e quello "sul piano della sicurezza delle nostre città al venir meno delle attività aperte". La preoccupazione di Indino è rivolta in particolare alle discoteche. "Lo Stato trovi i soldi per liquidarci una volta per tutte, rilevare le nostre aziende e farci cambiare mestiere". Questa la sua provocazione.