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Europee, quasi tutti i leader candidati: è un unicum in Europa

I big dei partiti ci mettono la faccia ma non andranno a Bruxelles, ad eccezione di Matteo Renzi

di Francesca Biliotti
2 mag 2024

Giochi ormai fatti per le elezioni al Parlamento europeo dell'8 e 9 giugno, le liste sono state depositate e le scelte compiute. Quasi tutti i leader di partito sono scesi in campo, ed è un unicum in Europa, anche se poi non andranno a Bruxelles, eccezion fatta per Matteo Renzi che ha promesso di lasciare lo scranno in Senato, e si presenta in 4 circoscrizioni, anche se all'ultimo posto, nella lista Stati Uniti d'Europa, dove corre anche Emma Bonino. Tra i big che hanno preferito rinunciare alla corsa in prima persona ci sono Giuseppe Conte, M5S, e Matteo Salvini, che però punta tutto sul generale Roberto Vannacci, schierato al centro, che tanti dissapori sta creando all'interno della Lega.

A guidare le liste di Fratelli d'Italia, come annunciato, c'è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “detta Giorgia”, apparirà sulla scheda, un escamotage per personalizzare il voto, in una sorta di referendum pro o contro di lei. Non è l'unica a utilizzare nomi e nomignoli, nella lista Stati Uniti d'Europa c'è anche Alessandro Cecchi Paone, detto Pavone. Tra gli outsider Ilaria Salis, schierata da Alleanza Verdi-Sinistra che ha pensato a questa soluzione per liberarla dalle catene dell'Ungheria, in prigione; allontanato dal governo per qualche vicenda giudiziaria, rientra in pista anche Vittorio Sgarbi, come “indipendente” ma sempre nelle liste di Fratelli d'Italia, mentre Antonio Tajani, sarà in prima fila per Forza Italia.

Al centro Meloni se la vedrà, oltre che con Carlo Calenda, anche con Elly Schlein, che ha deciso di correre in prima persona ma non andrà a Bruxelles, e dunque lascerà il posto a Nicola Zingaretti, ex presidente della Regione Lazio. Un altro presidente schierato, al nord est, è Stefano Bonaccini, che lascia dunque l'Emilia Romagna. Al nord ovest il Pd propone Cecilia Strada, al sud la giornalista Lucia Annunziata. Pare però siano già pronti i ricorsi delle formazioni più piccole, che non sono state aiutate dal governo con un taglio delle firme dell'ultimo minuto, necessarie per presentarsi, che alla fine è stato negato.





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