Ieri il consiglio dei ministri che ha posto un nuovo tassello della riforma fiscale avviata lo scorso anno. Il governo approva l'esame preliminare del Decreto legislativo sulla riscossione: intende dare più tempo per saldare i propri debiti col fisco. Si allungano i piani di rateizzazione, dalle attuali 72 rate si può arrivare fino a un massimo di dieci anni, 120 rate per chi ha temporanee difficoltà. Dal 2025 inoltre, le cartelle non riscosse entro 5 anni saranno automaticamente cancellate. Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, assicura che “il governo continuerà a lottare contro i furbetti, mentre c'è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito col fisco”. Attualmente il magazzino di debiti fiscali ammonta a 1.200 miliardi: in futuro, spiega ancora il vice ministro, si vuole evitare che se ne crei un altro della medesima entità. Approvato anche il capitolo relativo ai giochi on line: stop all'utilizzo del contante come misura antiriciclaggio.
Dopo la vittoria in Abruzzo, ieri pranzo tra i leader della maggioranza, per fare il punto e limitare nuove, possibili fibrillazioni, soprattutto da parte della Lega, che vive un momento difficile, elettoralmente parlando, e sta ancora valutando se ripresentare, in Aula al Senato, l'emendamento sul terzo mandato dei presidenti di Regione. La partita vera saranno però le europee, dove si certificherà se sono cambiati i rapporti di forza nella coalizione. Forza Italia nel voto abruzzese ha quasi doppiato la Lega e vede più vicino l'obiettivo di arrivare ad oltre il 10% a giugno, annunciato da Antonio Tajani che sta valutando se candidarsi. Anche la presidente Giorgia Meloni scioglierà la riserva all'ultimo.