Avevano emesso fatture per operazioni inesistenti per un imponibile di circa un milione di euro e Iva per 250.000 euro, cosi' la Guardia di finanza di Cesenatico ha denunciato il titolare di un'azienda individuale e il coniuge e sequestrato diversi beni.
In particolare due unita' immobiliari per un valore complessivo di 360.000 euro, un'autovettura Toyota Raw 4 Ibrid (valutata 25.000 euro), quote societarie e i saldi attivi sui conti correnti nella disponibilita' degli indagati per circa 30.000 euro.
L'operazione delle Fiamme gialle e' arrivata a conclusione di una verifica fiscale su un'impresa di confezioni d'abbigliamento di Cesenatico. I titolari avevano elaborato un sistema di frode usando la ditta, che acquisiva lavori di assemblaggio di abbigliamento a prezzi concorrenziali, senza pagare le imposte. Questo annotando in contabilita' fatture per operazioni inesistenti ricevute da altre imprese.
Per 'neutralizzare' gli utili, poi, si ricorreva a documentazione "emessa" da societa' facenti capo a titolari irreperibili, e con sede in Veneto (quattro in provincia di Venezia e una in provincia di Treviso), autoprodotte dallo stesso dominus di Cesenatico. Cosi' il titolare e il coniuge sono stati denunciati e l'indagine (disposta dal sostituto procuratore di Forli' Fabio Magnolo), ha consentito anche il recupero del provento della frode.
Il sistema di frode, conclude la Gdf, oltre a causare un notevole danno alle casse erariali, e' risultato essere una fonte di distorsione del mercato in quanto, l'omesso versamento delle imposte e dei contributi, ha consentito di praticare prezzi altamente concorrenziali oltre che l'arricchimento dei soggetti promotori.
In particolare due unita' immobiliari per un valore complessivo di 360.000 euro, un'autovettura Toyota Raw 4 Ibrid (valutata 25.000 euro), quote societarie e i saldi attivi sui conti correnti nella disponibilita' degli indagati per circa 30.000 euro.
L'operazione delle Fiamme gialle e' arrivata a conclusione di una verifica fiscale su un'impresa di confezioni d'abbigliamento di Cesenatico. I titolari avevano elaborato un sistema di frode usando la ditta, che acquisiva lavori di assemblaggio di abbigliamento a prezzi concorrenziali, senza pagare le imposte. Questo annotando in contabilita' fatture per operazioni inesistenti ricevute da altre imprese.
Per 'neutralizzare' gli utili, poi, si ricorreva a documentazione "emessa" da societa' facenti capo a titolari irreperibili, e con sede in Veneto (quattro in provincia di Venezia e una in provincia di Treviso), autoprodotte dallo stesso dominus di Cesenatico. Cosi' il titolare e il coniuge sono stati denunciati e l'indagine (disposta dal sostituto procuratore di Forli' Fabio Magnolo), ha consentito anche il recupero del provento della frode.
Il sistema di frode, conclude la Gdf, oltre a causare un notevole danno alle casse erariali, e' risultato essere una fonte di distorsione del mercato in quanto, l'omesso versamento delle imposte e dei contributi, ha consentito di praticare prezzi altamente concorrenziali oltre che l'arricchimento dei soggetti promotori.
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