Si è avvalso della facoltà di non rispondere il pasticciere di 59 anni, residente a Rimini, arrestato dalla polizia postale nell'ambito di una operazione contro la pedopornografia partita da Venezia e tuttora in corso. Nel computer di casa, che era in bella vista nel salotto, c'era una vera e propria galleria degli orrori, giudicata dalla polizia postale di Venezia tra le più grandi d'Italia: immagini molto forti, di ogni tipo di sevizia su bimbi di tutte le età e di tutte le etnie, in alcuni fotogrammi per le torture sui piccoli venivano coinvolti anche animali. Immagini che hanno turbato gli stessi poliziotti e che evidentemente hanno parlato per lui: l'arresto è stato convalidato ed il pasticcere resterà ai Casetti. Le perplessità dell'avvocato che lo assiste, Roberto Urbinati del foro di Rimini, circa la sussistenza della flagranza del reato visto che ieri mattina al momento del blitz, il 59enne si trovava nella pasticceria dove lavora e da dove è stato prelevato, si sono arenate davanti all'evidenza del fatto che il computer di casa stava scaricando immagini. L'uomo, sposato e con figli, aveva precedenti specifici e l'avvocato Urbinati lo aveva difeso in due episodi analoghi, l'ultimo dei quali, nel 2003, finito con una condanna. Che non è evidentemente bastata alla sua perversione malata. L’indagine è stata presa in carico dalla Direzione Nazionale Antimafia.
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