Quasi un secolo di mafia, raccontata da chi era in prima linea per combatterla. Un volume, quello della Dia, che ruota attorno a due rapporti giudiziari, il primo scritto addirittura a fine '800, l'altro negli anni '70. “Nel nostro Paese la mafia è un cancro da tanto tempo – ha detto il direttore della Dia, generale Giuseppe Governale – oggi vive un momento difficile, ma non significa che sia finita: bisogna eliminare le cause per le quali si diventa mafiosi, la mafia si combatte attraverso la cultura”.
Ma come è cambiata in questi 100 anni? Dove c'è un atteggiamento di menefreghismo, di lassismo, di superficialità, la mafia impera, ha aggiunto, e con le regole le organizzazioni criminali vanno a nozze, più sono complicate più loro trovano il modo di introdurvisi. Ecco perché servono regole semplici, ha concluso, e monitoraggi costanti.
Nel video l'intervista a Giuseppe Governale, direttore Dia, Direzione Investigativa Antimafia