Si procede per gradi, senza un vero coprifuoco e con tanti settori a rischio, come quello dei trasporti pubblici, che restano senza reali soluzioni. Ma l'obiettivo è uno. Molte responsabilità vengono demandate ai sindaci. “I cittadini si sposteranno da una piazza all'altra? - polemizza Antonio Decaro, presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani) – Ci saranno forze dell'ordine a controllare?” Nei ristoranti, ha proseguito il presidente del Consiglio Conte, non più di 6 persone per tavolo, e saranno i ristoratori a fissare un numero massimo di persone da ospitare nel locale. Il servizio al tavolo continuerà fino alle ore 24, in assenza di questo, come per i bar, si chiude alle 18.
Decisione rinviata di 7 giorni per palestre e piscine: molti rispettano distanziamenti e protocolli di sicurezza, ha precisato, tanti altri no, dunque o si adeguano in una settimana o sarà tutto sospeso. Niente sport da contatto, amatoriale o dilettantistico. Professionistico invece sì. Altro nodo, la scuola. Niente sagre e fiere, niente convegni e congressi, smartworking al 75%, mentre sale scommesse e bingo chiuderanno alle 21. Altro dato certo: i soldi non ci sono, elargizioni a pioggia non ve ne saranno più, e il Mes non è la panacea di tutti i mali.