Giorgia Meloni prova a riprendere il filo dell'azione di governo domani nel Consiglio dei Ministri: a Palazzo Chigi l'ordine del giorno prevede la riforma del codice della strada, tanto cara a Salvini, ma sarà l'occasione giusta per affrontare due nodi che stanno rendendo la vota difficile all'esecutivo: la nomina del Commissario Straordinario per la ricostruzione nelle aree colpite dall'alluvione del 16 maggio e il parere sulla ratifica del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, che arriva venerdì in aula a Montecitorio grazie ad un testo messo a punto in commissione dal Pd, in una seduta disertata dai membri della maggioranza. Se sul Mes è probabile che si arrivi ad un nuovo rinvio, sulla questione della nomina del commissario per la ricostruzione è l'ora delle scelte. L'opposizione va all'attacco: per il capogruppo alla Camera di Azione, Matteo Richetti,è surreale e inaccettabile che ancora si discuta sul nome, perdendo così tempo prezioso; la maggioranza, con il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami, è ferma sul no a Bonaccini, lamentando anzi che non ci sia ancora chiarezza sugli interventi da eseguire. Il totonomine vede, tra i papabili, il generale Giuseppe Vadalà, commissario alla bonifica delle discariche, e l'attuale commissario all'emergenza idrica Nicola Dall'Acqua: due “tecnici” che farebbero superare l'impasse tra Fratelli d'Italia e Lega su una scelta tutta politica .