“Anche noi italiani amiamo la libertà, ma abbiamo a cuore anche la serietà”. Non ha tardato a rispondere il presidente Mattarella al premier britannico Johnson, che giustificava il grande aumento di contagi nel suo Paese con l'amore che gli inglesi hanno per la libertà, a differenza di italiani e tedeschi, aveva detto alla Camera dei Comuni. E proprio per continuare sulla strada della prudenza, in Campania il presidente De Luca fa scattare l'obbligo della mascherina all'aperto, così come le città di Genova e Foggia.
A Roma si pensa di istituire piccole zone rosse circoscritte, a seconda dei quartieri: la situazione preoccupa, anche oggi ben 230 i casi nel Lazio, di cui 148 nella sola Capitale. In totale in Italia sono 1.786 i nuovi contagiati, ancora in aumento, così come le vittime, 23. Record di tamponi, oltre 108mila. Nessuna Regione a zero contagi, la peggiore è il Veneto con 248. L'Emilia Romagna non vuole seguire la Campania, ha puntualizzato oggi in videoconferenza l'assessore Donini: “Siamo tra le Regioni che testano di più, eseguiamo circa 10mila tamponi e 20mila test sierologici ogni giorno, per circoscrivere e spegnere tempestivamente i focolai. Nelle scuole finora – ha aggiunto – abbiamo una sessantina di casi, isolato 224 studenti e 81 tra personale docente e non docente. Nessun focolaio – ha concluso – ma casi singoli. Resta comunque la regola aurea della mascherina quando non c'è distanziamento”. Anche oggi su 11mila tamponi sono 99 i nuovi positivi in Regione, di cui 56 asintomatici. Un decesso. 4 i casi a Rimini, un solo sintomatico. E l'Italia continua ad essere identificato come Paese “a rischio complessivo basso”, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che lascia a 14 giorni la durata della quarantena per i positivi. In Europa invece, afferma il commissario europeo alla Salute Kyriakides, “la situazione in alcuni Stati è anche peggiore del picco di marzo, questo è molto preoccupante”. In Spagna 130 morti in 24 ore, per un totale di oltre 31mila.