“Creeremo una visione geopolitica comune”, ha dichiarato Emmanuel Macron, dopo la firma, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. Mario Draghi, dal canto suo, ha parlato di “momento storico” delle relazioni tra Italia e Francia. Di certo, dopo anni di trattative – fra alti e bassi -, questo trattato di cooperazione bilaterale rafforzata sembra disegnare nuovi equilibri, in ambito UE; e ciò anche alla luce della fine dell'”era Merkel” e della prevista nomina a Ministro delle Finanze - nel prossimo Esecutivo tedesco - del “falco liberale” Lindner. L'obiettivo primario di questa sinergia fra Roma e Parigi, allora – sostengono vari analisti -, potrebbe essere quello di impedire un ritorno all'austerità; in una fase caratterizzata da una moltitudine di incognite legate al protrarsi dell'emergenza pandemica. Il Premier italiano ha infatti definito “inevitabile” una revisione delle regole di bilancio dell'Unione. Accordo complesso, il “Trattato del Quirinale”, con ambiti di applicazione che vanno dalla politica estera alla Difesa; dalla cooperazione industriale all'immigrazione. “Almeno una volta ogni trimestre un ministro italiano parteciperà ad un consiglio dei ministri del governo francese e viceversa”, è stato precisato. Stabilita anche una “tabella di marcia”, per creare un programma di lavoro per i prossimi anni.