Discoteche aperte, ma senza ballo. In pratica potranno funzionare come semplici bar e ristoranti. E Gianni Indino, presidente regionale del sindacato sale da ballo Silb-Fipe, non ci sta: “È come andare al cinema, pagare il biglietto e ti fanno ascoltare solo il sonoro”, afferma in un'intervista al Resto del Carlino. Le discoteche – sottolinea – sono gli unici locali che non hanno ancora una data certa in cui potranno riaprire per davvero. Quanto deciso è quindi solo un contentino, “ma non chiamatela apertura, è più una presa in giro”.
Torna poi sulla proposta di usare le discoteche per vaccinare i giovani: “È dallo scorso gennaio che lo diciamo. Ci siamo offerti per mettere a disposizione i nostri locali, ma l'assessore Donini ci ha risposto che non c'era bisogno”. E fa l'esempio del Piemonte dove in alcune discoteche somministrano mille dosi al giorno. Oppure la Liguria dove sono giunte 21mila richieste in quattro ore. “Ho parlato con diversi dj che sarebbero disponibili per fare in modo che i giovani si possano ritrovare in discoteca e creare momenti di socializzazione prima della somministrazione del vaccino”. Ma più di tutto Indino vuole fare chiarezza: “Non siamo noi gli untori” e fa l'esempio della Sardegna che da bianca è passata a rossa in tre settimane, con le discoteche chiuse.
Poi un'anticipazione sull'evento del 19 giugno a San Marino: “Sarà una serata organizzata nella zona del tiro a volo dal Musica di Riccione. Sono previste minimo 3mila persone”. Si seguiranno, evidenzia, protocolli sanitari da seguire e “i risultati serviranno per poter chiedere delle aperture con le stesse modalità che metteremo in campo sul Titano”.