In Emilia-Romagna calano le imprese femminili: a fine giugno erano 84.336, 0,6% in meno rispetto a un anno prima. È quanto emerge dall'ultima analisi di Unioncamere regionale.
Scendono, in particolare, il commercio al dettaglio (-3,1%) e la ristorazione (-1,6%), cali bilanciati da aumenti in altre attività di servizi (+0,8%) e nelle costruzioni. Prosegue la contrazione in agricoltura (-2%).
In aumento però le imprese di imprenditrici straniere (si registra un +2,4%): Cina, Romania e Albania le comunità più rappresentate.
In Emilia-Romagna l'incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese regionali è pari al 21%, inferiore alla media nazionale del 23%. Nonostante la leggera flessione delle imprese femminili, le società di capitale sono notevolmente aumentate (+2,6%), anche per effetto dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. A fare da contraltare sono state la rapida riduzione delle società di persone (-2,6%) e la più lenta, ma più ampia flessione delle ditte individuali (-1,1%). Le cooperative e i consorzi sono rimaste sostanzialmente quasi invariate (-0,2%).