Legambiente Onlus ha presentato il suo rapporto annuale sull'ecomafia, le storie e i numeri della criminalità in Emilia Romagna. Ecoreati in crescita in tutta Italia, del 23,1%, anche per effetto di maggiori controlli, assicura subito Legambiente, ma anche per l'emersione di attività illegali che prima non si vedevano. Tanti i settori interessati dai fenomeni criminosi, dai rifiuti al cemento, all'agroalimentare fino al settore animale, un business da 20 miliardi l'anno, risorse sottratte all'economia legale, sottolinea anche Emma Petitti, presidente dell'assemblea legislativa in Emilia-Romagna. 34mila reati ambientali accertati in tutta Italia vogliono dire 4 reati ogni ora.
E la filiera col maggior numero di illeciti è quella del cemento, prediletta anche in Emilia Romagna, si va dai reati di natura urbanistica, agli abusi su terreni demaniali, all'abusivismo edilizio. Nella composizione geografica dei reati, che vede primeggiare le 4 Regioni del sud Italia, l'Emilia Romagna è a metà classifica, in dodicesima posizione. Il ciclo dei rifiuti è aumentato del 36,2%, le prime due province per numero di reati sono quelle di Forlì-Cesena e Reggio Emilia. La prima provincia per sequestri è Rimini. Reati legati al ciclo del cemento sono cresciuti del 129% rispetto al 2018, la prima provincia per numero di illeciti accertati è Rimini.
Nel video gli interventi di Emma Petitti, presidente assemblea legislativa Emilia Romagna, e di Enrico Fontana, Responsabile Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente